(di Domenico Conti)
I redditi delle famiglie italiane al
netto dell'inflazione recuperano terreno. Con un rialzo nel
secondo trimestre 2024 che è più che doppio rispetto alla media
dei Paesi Ocse. Ma se si guardano i salari reali da fine 2021 ad
oggi l'Italia - dati Ocse alla mano - è tuttora fanalino di
coda.
I dati pubblicati oggi dall'Ocse dicono che, in media, nei
Paesi dell'organizzazione il reddito reale nel periodo
aprile-giugno è aumentato dello 0,4%, in frenata rispetto
all'1,3% del trimestre precedente. Tra le economie del G7, il
reddito reale delle famiglie pro capite è cresciuto nella
maggior parte dei Paesi, ma si è contratto in Canada e Germania.
Il Regno Unito ha registrato l'accelerazione maggiore, +1,1%,
l'Italia è seconda con +1%. Più del doppio della media.
Un trend che replica quello del primo trimestre 2024, quando
l'Italia - grazie alla ripresa dei salari reali e a entrate di
altra natura - addirittura era risultata prima in classifica fra
i Paesi Ocse per crescita dei redditi reali delle famiglie, con
un +3,4% di gran lunga superiore al +0,9% della media.
Leggere i dati solo alla luce degli ultimi due trimestri,
però, rischia di essere un'illusione ottica. I dati Ocse danno
conto di un andamento dei redditi reali delle famiglie italiane
inferiore alla media Ocse in buona parte dei trimestri del 2022
e 2023. Il reddito disponibile delle famiglie italiane, dal
2005, ha subito in media un calo dello 0,5% l'anno a fronte di
un aumento degli altri Paesi: +1,1% la Germania, +0,8% la
Francia, +1,4% gli Usa.
I dati dell'Ocse, poi, considerano il reddito disponibile
come somma di consumi finali e risparmi delle famiglie.
Includendo stipendi e salari, ma anche redditi di autonomi,
redditi d'impresa, pensioni e rendite finanziarie o immobiliari.
Il quadro peggiora radicalmente se si guarda alle sole
retribuzioni reali, considerando quindi i soli dipendenti,
disegnando un'Italia a due velocità. Rispetto al quarto
trimestre del 2021, l'Italia è il Paese che registra la crescita
minore delle retribuzioni reali collocandosi, alla fine del
secondo trimestre 2024, appena sopra 110: un aumento del 10%.
Fanno appena meglio gli Usa nonostante la forte crescita
economica, superati dalla Francia e poi dalla Germania che è a
+15%. In cima il Portogallo al 123%, poco sotto il Canada.
L'Italia - spiegava l'Ocse in un recente studio - dalla pandemia
in poi "è il Paese che ha visto la caduta più forte dei salari
reali fra i maggiori Paesi Ocse" con retribuzioni che "a inizio
2024 erano ancora il 6,9% più basse rispetto a prima della
pandemia".
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