Tutti i lavori di oggi subiranno un
qualche impatto in seguito alla diffusione dell'Intelligenza
Artificiale in ogni ambito: tra le posizioni più colpite non ci
sono quelle dei lavori manuali, come era accaduto con l'avvento
della robotica e dell'automazione, bensì quelle che richiedono
competenze intellettuali e comunicative, come anche tutte le
opportunità di lavoro in smart working. È quanto emerge dal
Rapporto presentato oggi a Roma nell'ambito della Giornata per
l'Innovazione Industriale dell'Associazione Italiana per la
Ricerca Industriale, quest'anno dedicata proprio all'IA.
Il Rapporto vuole sottolineare come l'utilizzo pervasivo e
trasversale dell'IA comporti una trasformazione profonda e
diffusa delle competenze, che porterà all'emerge di nuove figure
professionali, che è già possibile individuare.
Tra queste, ad esempio, il cosiddetto 'IA ethicist', che si
occuperà di valutare e garantire l'etica, la legalità e la
responsabilità dei contenuti generati dall'IA, o il 'manager di
infrastrutture IT', che dovrà gestire in maniera integrata reti
di comunicazione e risorse di calcolo. Emergerà anche la figura
dello 'IA developer', il professionista che si occuperà di
progettare, sviluppare e migliorare gli algoritmi e i sistemi
alla base dell'IA, il 'consulente legal tech', avvocato
specializzato nel diritto delle nuove tecnologie, e il 'privacy
engineer', per progettare e implementare soluzioni tecnologiche
che siano rispettose anche delle norme sulla privacy.
Altre figure già affermate subiranno un'evoluzione
importante: è il caso del 'data scientist', che si concentrano
su metodi e algoritmi necessari per analizzare grandi moli di
dati. Con l'aumento dell'uso di algoritmi di Intelligenza
Artificiale complessi, è diventato essenziale per questi
professionisti garantire che i modelli siano trasparenti,
spiegabili e affidabili.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA