(di Alessandra Chini)
Servirà un vertice tra i leader di
maggioranza per segnare il percorso della manovra in Parlamento.
Tanti i temi aperti: dal taglio dell'Irpef alle pensioni, dalla
flat tax per i dipendenti alla Rai. Alla premier il compito di
provare a tirare le somme con gli alleati, sulla manovra e non
solo, al suo ritorno dalla trasferta in Sud America. E un indice
del fatto che ci sia più di un nodo da sciogliere arriva dallo
slittamento dei tempi del decreto fiscale in Senato. Le
votazioni partiranno lunedì e l'obiettivo, ha spiegato il
ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, è
comunque quello di approdare in Aula mercoledì. Ma sul
provvedimento, collegato alla legge di bilancio, si sono già
scatenate le richieste dei partiti e si è registrato il braccio
di ferro tra Lega ed FI sul taglio del canone. Sempre lunedì
approderà in Aula il ddl concorrenza sul quale, invece, è stato
trovato un compromesso sul tema dei buoni pasto.
Ad annunciare che nei prossimi giorni (probabilmente nel
weekend o lunedì prima del Consiglio dei ministri) si terrà una
riunione tra i leader è il presidente azzurro Antonio Tajani.
"Ci vedremo presto con Meloni e Salvini per fare un quadro
generale" fa sapere ribadendo i punti sui quali Forza Italia
chiede un intervento in manovra: taglio al 33% del secondo
scaglione Irpef ed ampliamento della platea; innalzamento delle
pensioni minime; stop alla misura sui revisori del Mef ("una
norma assurda") e ripristino della soglia di fatturato sulla web
tax. Tutti piatti che entreranno a far parte del menu del
vertice di maggioranza. Così come il tema Rai. Nel decreto
fiscale è presente un emendamento della Lega che chiede di
confermare l'abbassamento da 90 a 70 euro del canone. Un punto
sul quale il leader del Carroccio continua a insistere. E c'è
chi parla addirittura di un possibile incrocio della vicenda con
la richiesta di FI contenuta in un altro emendamento al fiscale:
uno scudo penale per reati minori (l'omesso pagamento dell'Iva e
delle ritenute e la compensazione indebita) per chi ha
regolarizzato la sua situazione fiscale. Ma la questione Rai
resta comunque ancora da sciogliere. "Si sta facendo un
passaggio politico non solo dei gruppi parlamentari ma anche dei
leader, quindi su quello ci sarà una risposta anche da parte
loro", spiega il capogruppo azzurro in commissione Bilancio al
Senato Dario Damiani.
Intanto le richieste della Lega si concretizzano anche negli
emendamenti 'super-segnalati' alla manovra. Tra gli altri quello
sull'estensione a 50mila dei ricavi da dipendente sotto i quali
si può accedere alla flat tax per le partite Iva. Ma anche gli
ulteriori tre miliardi per il Ponte. Un tema sul quale
l'opposizione va all'attacco. "Altri fondi rubati al sud", dice
il Pd con Ubaldo Pagano. "Con i problemi che ci sono è
inammissibile destinare quasi 15 miliardi" all'infrastruttura,
per Francesco Silvestri di M5s. Esce dalle richieste della
manovra, invece la proposta a firma Lorenzo Cesa per un bonus di
2mila euro per le scuole paritarie mentre Noi moderati segnala
un fondo di 7,5 milioni per gli oratori. Non sono, tra l'altro,
solo gli alleati di maggioranza ad avanzare richieste ma anche i
ministeri. Così il ministro Paolo Zangrillo si augura che in
Parlamento ci sia spazio per rivedere la stretta sul turn over
della P.a. e quello della Salute Orazio Schillaci caldeggia
l'ipotesi di una flat tax sull'indennità di specificità di
medici e infermieri.
Compromesso trovato, intanto, nel ddl concorrenza sui buoni
pasto. Dal primo gennaio anche nel settore privato il tetto alle
commissioni che possono applicare i gestori dei ticket sarà del
5%, come avviene già nel pubblico. La novità, richiesta a gran
voce dalla grande distribuzione, varrà però solo per i buoni di
nuova emissione, mentre per quelli in circolazione rimarranno in
vigore le condizioni esistenti fino al 31 agosto 2025. La
soluzione è stata trovata in commissione nel corso dell'esame
del ddl concorrenza che approderà in Aula alla Camera lunedì.
Direttamente in Assemblea sarà votato anche un emendamento per
facilitare la formazione di start up.
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