"Il nostro sistema pensionistico ha
conosciuto nel tempo profonde trasformazioni, complice il
contesto economico, politico e sociale. Abbiamo da un lato il
progressivo aumento della durata della vita media, che ha
ampliato il periodo di fruizione delle prestazioni da parte dei
beneficiari, e dall'altro una curva demografica che descrive una
significativa diminuzione del tasso di natalità. Questo fa
emergere la consapevolezza della necessità di intervenire sulle
modalità di funzionamento del nostro sistema
previdenziale".
Così il ministro per la Pubblica amministrazione, e senatore
di Forza Italia Paolo Zangrillo, in audizione davanti alla
commissione Affari sociali del Senato nell'ambito dell'indagine
conoscitiva su previdenza e assistenza integrative.
Nel suo intervento Zangrillo ha ricordato le principali tappe
normative e contrattuali che hanno portato all'introduzione
della previdenza contrattuale anche per i dipendenti del
pubblico impiego. E ha descritto la situazione relativa ai due
fondi negoziali disponibili per i dipendenti pubblici, il Fondo
Espero e il Fondo Perseo-Sirio.
"Abbiamo un forte delta tra il valore della retribuzione di fine
carriera e il valore dell'assegno pensionistico. Tutte queste
ragioni - ha sottolineato - fanno emergere con più forza la
necessità di una riflessione strutturata sulla possibilità di
affiancare al sistema previdenziale obbligatorio la previdenza
complementare. Penso infatti che un adeguato livello di
soddisfazione delle nostre pensioni passi non solo dal salario,
ma anche da un adeguato sistema di welfare aziendale".
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