Gli italiani che pensano che i loro
consumi cresceranno nel 2025 sono il 6% in più di coloro che
prevedono diminuiranno. Ma a aumentare per loro saranno
soprattutto le spese obbligate: quanti credono di spendere di
più per le utenze superano del 26% quanti sperano di pagare
meno. Un saldo allo stesso modo positivo per le spese per la
salute fisica (24%) e il consumo domestico di cibo (21%), mentre
gli altri settori manifestano intenzioni di acquisto in
prevalenza negative, soprattutto per ristorazione, viaggi e
intrattenimento extradomestico. Questa la fotografia scattata
dalle due survey dell'Ufficio Studi Coop condotte a dicembre
2024, la prima su un campione rappresentativo della popolazione
italiana in collaborazione con Nomisma, la seconda sulla
community di esperti del portale italiani.coop.
I manager intervistati ipotizzano per i prossimi 12 mesi un
ulteriore rallentamento del Paese indicando una crescita del Pil
appena sopra lo zero (+0,5%, a fronte di una previsione Istat di
+0,8%).
Il 10% delle famiglie in meno rispetto al 2024 immagina di
non riuscire a pagare mutuo o affitto nei prossimi 12 mesi, l'8%
in meno pensa di far ricorso ai risparmi e il 6% in meno di
rinviare spese programmate. Ma rimangono in campo le strategie
per risparmiare come il ricorso alle promozioni (lo farà l'88%
del campione), la rinuncia al superfluo (77%) e la scelta della
convenienza per il 75%. Rinviati poi ancora per un altro anno
almeno per la grande maggioranza degli italiani gli acquisti di
beni durevoli (casa, auto, elettrodomestici e tecnologia), con
in contrazione anche le intenzioni di acquisto dello smartphone.
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