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Inail, in 11 mesi 1.000 denunce di morti sul lavoro (+3,3%)(2)

Inail, in 11 mesi 1.000 denunce di morti sul lavoro (+3,3%)(2)

ROMA, 10 gennaio 2025, 16:45

Redazione ANSA

ANSACheck

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi 11 mesi del 2024 sono state 1.000, 32 in più rispetto alle 968 registrate nel pari periodo del 2023 e tre in più rispetto al 2019, sei in meno sul 2022, 116 in meno sul 2021, 151 in meno sul 2020. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l'incidenza scenda dai 4,32 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 ai 4,16 del 2024 (-3,7%), mentre aumenta del 2,0% rispetto al 2023 (da 4,08 a 4,16).
    A livello nazionale i dati rilevati a novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 745 a 731. Nell'intervallo gennaio-novembre 2024 si registra, rispetto all'analogo periodo 2023, un aumento delle denunce di infortunio in itinere (da 223 a 269). L'incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali è passata dal 23% del 2023 al 26,9% del 2024.
    L'incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 823 a 852 denunce mortali, e l'Agricoltura (da 113 a 116), mentre il conto Stato registra 32 casi in entrambi i periodi. Tra i settori con più decessi avvenuti in occasione di lavoro ci sono le costruzioni con 147 casi (contro i 139 del 2023), il trasporto e magazzinaggio con 99 casi (97 nel 2023), il comparto manifatturiero con 94 casi (96 nel 2023), il commercio con 51 (61 nel 2023) e il noleggio e servizi di supporto alle imprese con 37 (35 nel 2023).
    Dall'analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 254 a 268 denunce), al Centro (da 176 a 193) e nelle Isole (da 84 a 104), e cali al Sud (da 235 a 227) e nel Nord-Est (da 219 a 208). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Sicilia (+15), il Lazio (+12), la Lombardia e la Toscana (+11 ciascuna) e l'Emilia-Romagna (+7), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-22), l'Abruzzo (-13), il Piemonte (-6), l'Umbria (-4) e il Friuli-Venezia Giulia (-3).
   

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