Anche la Confindustria Sardegna
lancia l'allarme: i costi del trasporto via mare aumentano e
mettono a rischio il sistema produttivo dell'Isola.
Due esempi: per la linea Olbia-Livorno l'incremento è di
197,20 euro, mentre sulla tratta Cagliari-Livorno è di 217,60
euro.
Nel mirino, spiegano gli industriali, c'è la direttiva comunitaria ETS (Emission Trading System).
L'adozione di questa
misura, inizialmente pensata dall'Unione Europea per contrastare
l'impatto ambientale del settore navale, sta di fatto
determinando una crescita dei costi di trasporto creando -
denuncia Confindustria - una inaccettabile condizione di
disparità per le produzioni sarde rispetto a quelle delle altre
regioni Ue.
Il meccanismo di tassazione raggiungerà il suo apice nel
2026, avverte Confindustria. "Questo scenario rischia di
compromettere la competitività di tutto il sistema industriale e
manifatturiero dell'isola» - affermano Maurizio De Pascale,
presidente di Confindustria Sardegna, Antonello Argiolas,
Giovanni Bitti e Achille Carlini, presidenti delle associazioni
territoriali degli industriali -. È fondamentale intervenire con
urgenza per evitare che questa situazione porti al collasso
totale delle nostre aziende".
Confindustria Sardegna, in raccordo con le associazioni
territoriali degli industriali, ha già promosso delle iniziative
di coinvolgimento e sollecitazione delle istituzioni affinché
vengano adottati quei correttivi per mitigare ed assorbire gli
aumenti dei costi di trasporto sostenuti dalle imprese sarde,
oramai sempre più penalizzate e costantemente messe a dura prova
dalle annose questioni che ne minano da anni i livelli di
competitività costruiti con fatica, impegno e innovazione".
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