"Senza nuovi impulsi favorevoli sarà
molto difficile raggiungere un traguardo di incremento del Pil
attorno all'1% nell'anno in corso".
Lo afferma Confcommercio commentando i dati Istat di oggi.
"La tenuta dell'occupazione anche a dicembre, la crescita
della fiducia di famiglie e imprese nel mese in corso e qualche
sporadico segnale positivo sul versante dei saldi invernali,
inducono a collocare nel primo quarto del 2025 una moderata ma
significativa ripresa della spesa delle famiglie.
Tuttavia, -
sottolinea l'Ufficio studi dell'associazione in una nota - è
opportuno sottolineare che questa valutazione è particolarmente
incerta".
Per quanto riguarda l'occupazione - prosegue la nota - "alla
buona notizia sulla tenuta del mercato del lavoro sui massimi
storici si aggiunge una qualificazione negativa: gli impulsi
alla crescita del numero di occupati sembrano essersi esauriti,
anche se non mancano indizi rassicuranti sui prossimi mesi.
A
dicembre, infatti, una quota di inattivi è rientrata nel mercato
del lavoro, accrescendo il numero dei disoccupati quasi nella
stessa misura. Inoltre, si conferma il progressivo aumento dei
dipendenti a tempo indeterminato in misura maggiore rispetto
alla diminuzione dei dipendenti a temine" (+534mila e -202mila
unità nel 2024). La tendenza alla crescita dell'occupazione
stabile ha portato i dipendenti a tempo indeterminato a
rappresentare il 67,2% degli occupati a fronte del 64,2% del
2019, calcola Confcommercio. "La nota dolente" continua invece a
essere rappresentata dall'occupazione femminile e per il secondo
mese consecutivo, il segno meno tra gli autonomi.
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