Il Consiglio nazionale dei commercialisti giudica positivamente le scelte di "semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi per le Pmi in materia di sostenibilità" contenute nel "Pacchetto Omnibus" pubblicato ieri dalla Commissione europea, ma, afferma il presidente nazionale della categoria, Elbano de Nuccio, "non bisogna ora disperdere il lavoro fin qui fatto in questo ambito e si deve proseguire sulla strada dell'integrazione volontaria degli elementi della sostenibilità nei processi decisionali aziendali".
Lo si legge in una nota.
"Il nostro Consiglio nazionale - aggiunge - ha sempre avuto come
primo riferimento le Pmi e, in particolare, il rapporto tra
professionisti e imprese di non grandi dimensioni, e ancor più
in particolare la capacità dei professionisti di fornire
supporto alle nostre imprese per muoversi in un contesto così
difficile e imprevedibile, in cui i fenomeni geopolitici e i
fattori Esg rappresentano elementi di rischio che certamente non
evaporeranno al ridursi della disposizioni di compliance
normativa".
Inoltre, va avanti il presidente, "sul piano degli equilibri
politici ed economici internazionali è evidente che stiamo
attraversando una fase di assestamento, anzi, forse meglio, di
rivoluzione internazionale, molto incerta, che porta con sé
importanti elementi di rischio.
Il riflesso di questi movimenti
è particolarmente evidente nell'attuale scenario normativo e
professionale della sustainability economics in cui è stato
intrapreso un percorso scientificamente complesso,
giuridicamente tortuoso e culturalmente ambizioso, in vista però
di obiettivi che abbiamo politicamente condiviso e che, almeno
in Europa, sono stati confermati nella loro sostanza profonda
quali elementi imprescindibili per la costruzione di un sistema
sociale ed economico sostenibile sul piano produttivo e
ambientale e, oggi, da valutarsi anche nella sua dimensione
geopolitica internazionale".
"All'esigenza di semplificazione - conclude de Nuccio - rispetto
alla quale ci siamo più volte espressi, non deve corrispondere
una dissipazione di quanto fatto finora, di quanto le imprese,
non solo quelle di grandi dimensioni, hanno fatto finora per
migliorarsi", termina la nota dei commercialisti.
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