"Il ruolo dell'assicurazione quale supporto al sistema di welfare pubblico è cresciuto negli ultimi anni, ma è auspicabile che si sviluppi ulteriormente se si vuole aumentare la protezione della popolazione in generale ma in particolare di quella anziana e di coloro che presto raggiungeranno tale condizione".
Lo afferma il presidente
dell'Ania, Giovanni Liverani, al convegno virtuale
"Invecchiamento della popolazione: quanta protezione nel
risparmio assicurativo?", organizzato da Itinerari previdenziali
in collaborazione con l'associazione delle compagnie.
"Qualsiasi politica che abbia a cuore la protezione e
l'assistenza dei cittadini nelle fasi più fragili della loro
esistenza non può non considerare l'importante contributo che le
assicurazioni possono dare nella gestione complessiva del
welfare e, in particolare, come fornitori di soluzioni
finanziarie, certamente, ma anche potenzialmente servizi di
assistenza che svolgano un ruolo integrativo e complementare
alla mano pubblica", ha spiegato.
Liverani ha citato quindi i dati di Itinerari previdenziali
relativi al 2023: la spesa lorda delle famiglie destinata
all'integrazione delle prestazioni pubbliche per pensioni,
sanità e assistenza (soprattutto alla non autosufficienza) è
stata pari a circa 108 miliardi di euro, che si traducono in 83
miliardi e mezzo al netto delle deduzioni e detrazioni previste
dalla normativa fiscale vigente, per una spesa netta pro capite
pari a 1.391 euro.
La prima voce, per il 47,4% della spesa totale lorda, è
relativa ai costi sostenuti per la spesa sanitaria, sia
direttamente da famiglie e individui (per 44,7 miliardi di euro)
sia intermediata da fondi sanitari integrativi, società mutue e
casse sanitarie o compagnie di assicurazione (per circa 6,5
miliardi).
La "non autosufficienza", intesa come oneri sostenuti
per l'assistenza domiciliare o residenziale, è la seconda voce,
per una quota del 31,7% del totale ed è in crescita.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA