L'introduzione dei dazi da parte dell'amministrazione Trump sarebbe un duro colpo per il settore agroalimentare italiano, in particolare per i prodotti artigianali, già caratterizzati da costi di produzione più elevati e da una posizione di svantaggio competitivo rispetto ai prodotti industriali.
È quanto lamenta, in una nota, Cna Agroalimentare sottolineando come "la politica protezionista penalizzi fortemente il vero Made in Italy, che si fonda sulla qualità e sulla tradizione delle lavorazioni artigianali, mettendo a rischio il fatturato di molte piccole e medie imprese del settore.
L'export italiano verso gli Usa rappresenta un
mercato chiave per il settore agroalimentare. Gli Stati Uniti
sono tra i principali importatori di prodotti alimentari
italiani, con un valore che supera i 5 miliardi di euro l'anno".
Tra i prodotti maggiormente colpiti dalle nuove tariffe,
nell'analisi Cna agroalimentare, figurano: pasta e conserve di
pomodoro, vino, formaggi Dop, olio extravergine di oliva. "Di
fronte a questa sfida - afferma la presidente di Cna
Agroalimentare Francesca Pedrini - è fondamentale diversificare
i mercati di sbocco, rafforzando la presenza nei paesi europei e
potenziando la domanda interna. Dopo la crisi finanziaria del
2008-2012, le difficoltà generate dalla pandemia, il conflitto
russo-ucraino e il perdurare di condizioni critiche per il
comparto agroalimentare con l'agricoltura ai minimi storici,
chiediamo a gran voce politiche di sostegno mirate e urgenti sia
a livello di Unione Europea che di governo nazionale per
mitigare gli effetti dei dazi americani. Inoltre, l'educazione
dei consumatori a riconoscere il valore dei prodotti artigianali
italiani resta una leva importante - conclude - per mantenere
alta la domanda, anche a fronte di costi più elevati".
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