Entro il 31 marzo le imprese dovranno assicurarsi contro gli eventi catastrofali: "una corsa contro il tempo soprattutto per le circa 1,5 milioni di attività del commercio, del turismo e dei servizi che esercitano in un locale in affitto".
E' quanto afferma Confesercenti.
L'associazione dei commercianti spiega in una nota che "le
norme non prevedono sanzioni se non ci si adegua all'obbligo.
Se
si sceglie questa soluzione, però, si perde ogni merito
creditizio: le banche sostanzialmente non finanziano, non si può
partecipare ai bandi ed in caso di catastrofi non si avrà alcun
contributo. Di fatto, per le imprese sarebbe un suicidio non
assicurarsi". Inoltre gli amministratori in caso di mancato
rispetto dell'obbligo rischiano l'azione di responsabilità per i
danni subiti in occasione dell'evento o per il mancato accesso a
contributi pubblici.
"Restano, però, solo 11 giorni utili per adeguarsi. Troppo
poco". Si tratta di "una corsa contro il tempo ma soprattutto
una corsa al buio che rischia di non portare al traguardo. Il
decreto interministeriale che avrebbe dovuto fornire indicazioni
operative essenziali è stato approvato solo il 27 febbraio, ma
nella pratica ha chiarito poco, e oltretutto lo ha fatto ad
appena un mese dalla scadenza ultima. Le imprese devono avere la
possibilità di essere adeguatamente formate e informate, in modo
da fare scelte consapevoli, valutando, in tempi ragionevoli e
sostenibili, le offerte sul mercato di polizze conformi e i
relativi costi, anche nel rispetto del principio mutualistico e
della corretta gestione aziendale".
La presidente di Confesercenti Patrizia De Luise sottolinea
quindi che "tutte le associazioni di imprese chiedono a gran
voce più tempo trovando però, inspiegabilmente, un Governo fino
ad ora silente".
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