"Riguardo ai potenziali conflitti
commerciali nessun Paese europeo è in grado di affrontarli e
contrastarli pienamente da solo perché ciò richiederebbe un
intervento di bilancio strutturale dell'Unione Europea in modo
coordinato tra i Paesi, un messaggio che abbiamo voluto
esprimere in modo chiaro al nostro Paese".
Così il presidente dell'Istat Francesco Maria Chelli
interviene sul rischio dazi alla Camera di Commercio di Genova
per la presentazione della tredicesima edizione del 'Rapporto
sulla competitività dei settori produttivi', un'analisi sulla
struttura, la performance e la dinamica del sistema produttivo
italiano rispetto all'export e all'import.
"Negli ultimi anni le imprese italiane attive sui mercati
internazionali hanno fronteggiato con successo un contesto non
facile reagendo a shock che si sono alternati in rapida
successione, l'emergenza sanitaria, la crisi energetica,
l'inflazione, guerra in Ucraina, tensioni geopolitiche e
potenziali conflitti commerciali - evidenzia Chelli -.
Riguardo a quest'ultimi l'Unione Europea ha presentato nel 2023 un cambio commerciale quasi quattro volte superiore a quello degli Stati Uniti, il che l'espone a maggiori rischi dovuti al nuovo orientamento della politica commerciale statunitense".
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