"Una vergogna.
Dati da Terzo Mondo.
Avere quasi un quarto della popolazione a rischio povertà o
esclusione sociale non è degno di un Paese civile": lo afferma
Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori
commentando i dati Istat sul rischio povertà diffusi oggi.
"Il
fatto, poi, che il dato sia addirittura in peggioramento
rispetto al 2023, dal 22,8% al 23,1%, attesta come le politiche
del governo Meloni abbiano fallito sul fronte del contrasto alla
povertà, come era già stato attestato una decina di giorni fa,
sempre dall'Istat, con l'aumento dell'indice di Gini. Urge una
riforma complessiva del fisco che, in applicazione del criterio
della progressività previsto dall''art.53 della Costituzione,
riduca ad esempio gli oneri di sistema e l'Iva sulle bollette di
luce e gas, o l'aliquota Iva sui beni necessari come detersivi e
saponi, oggi al 22% come il famoso salmone del ministro
Lollobrigida, invece di immaginare il taglio delle aliquote
Irpef per chi guadagna oltre 50 mila euro e che certo non
rientra in questo 23,1% della popolazione che fa fatica ad
arrivare alla fine del mese", conclude Dona.
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