L'efficienza energetica più della sostenibilità sociale e, seppur bassa finora, forte attenzione per la parità di genere.
Quasi preoccupante la sottovalutazione dei criteri Esg (Environmental social and corporate governance) nella valutazione del merito creditizio: sono alcune delle tendenze rilevate dalla ricerca "Imprese e futuro.
Le nuove
sfide della sostenibilità socio-ambientale delle imprese
familiari", curata da Fabio Zona dell'Università di Trento e
Alfredo De Massis dell'Università di Chieti-Pescara, in
collaborazione con Confindustria Trento e della quale sono state
fornite alcune anticipazioni a Trento nel corso del talk
"Sostenibile, ma per chi?".
La ricerca, condotta attraverso specifici questionari, ha
preso in esame 87 imprese familiari italiane sotto i 10 milioni
di fatturato: la maggior parte manifesta l'intenzione a
integrare la sostenibilità nei modelli di business, anche se
meno forte è la fiducia nel riuscire a farlo.
Tra gli investimenti ambientali, le Pmi familiari tendono a
privilegiare quelli che migliorano l'efficienza economica,
puntando principalmente su quella energetica (18%), seguita da
gestione dei rifiuti e riduzione del consumo d'acqua.
Nei prossimi cinque anni, le stesse aziende prevedono un
aumento generale degli investimenti ambientali: l'efficienza
energetica sarà ancora l'area con i maggiori incrementi, con
quasi la metà delle imprese intenzionate a rafforzare gli
investimenti. "Sorprendentemente - informa una nota - questa
stessa area è anche quella che vedrà i maggiori decrementi
(circa il 20% delle imprese prevede di ridurre gli
investimenti), probabilmente a causa di investimenti già
realizzati".
La soddisfazione dei clienti è l'area di investimento sociale
più rilevante, con un incremento previsto delle imprese
dichiaranti in forte aumento, del 32%, mentre altre aree come la
partecipazione dei dipendenti e la comunità ricevono meno
attenzione.
Sulla promozione della parità di genere gli investimenti -
area nella quale solo il 10% delle Pmi familiare ha ammesso di
aver finora puntato - c'è dinamismo: è il primo settore dietro a
quello della soddisfazione dei clienti per aumento previsto di
investimenti. "Indica - dice lo studio - che stanno
progressivamente riconoscendo l'importanza della parità di
genere".
Secondo gli estensori della ricerca "non è ancora
sufficientemente avvertita invece la pressione del mondo
bancario": "Si tratta di un segnale d'allarme, poiché il mercato
del credito integrerà progressivamente i criteri Esg nella
valutazione del merito creditizio, e le imprese non devono farsi
trovare impreparate".
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