"Pessime nuove dal sentiment di consumatori e imprese a marzo.
Le famiglie, dopo un bimestre di miglioramento, sono tornate a giudicare la propria situazione, attuale e futura, con un maggior pessimismo.
Il deterioramento
riguarda diversi aspetti dal contesto generale e personale e,
cosa davvero preoccupante, appare di entità molto rilevante: il
clima futuro scende di quasi sei punti percentuali. Si
allungano, di conseguenza, i tempi del ripristino del
funzionamento del circuito redditi (crescenti) e consumi
(stagnanti)". Lo afferma l'ufficio studi di Confcommercio
commentando i dati Istat di oggi.
Il perdurare di una situazione di difficoltà sul versante
della domanda interna si riverbera inevitabilmente sulle
imprese, soprattutto su quelle della distribuzione più
tradizionale e della produzione di beni di consumo, osserva
ancora Confcommercio, secondo cui "a suscitare qualche timore è
anche il peggioramento della fiducia degli operatori del
turismo, settore che negli ultimi anni, anche sulla spinta di
una crescita della domanda estera, è stato uno dei più
dinamici".
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