Si è conclusa ad Orvieto
l'iniziativa pubblica promossa e organizzata dalla Camera di
commercio dell'Umbria per rafforzare sempre più i legami con i
territori e i comuni che compongono la regione.
Nella sala del Consiglio del palazzo comunale si sono riuniti
i membri della giunta dell'ente camerale. E' seguito un incontro
con i sindaci dell'Orvietano e i rappresentanti delle categorie
economiche e professionali. Oltre alla sindaca di Orvieto,
Roberta Tardani tra i presenti il primo cittadino di Porano
Marco Conticelli, di Castelviscardo Daniele Longaroni, sindaco
di Baschi, Damiano Bernardini, il presidente di Confcommercio
Orvieto, Stefano Malentacchi, e il presidente del Gal Trasimeno
Orvietano Gionni Moscetti, Francesco Lanzi di Confindustria
Umbria.
I lavori - riferisce una nota - sono stati aperti dal
presidente della Camera di commercio dell'Umbria, Giorgio
Mencaroni che ha posto fortemente l'accento sul tema della
regionalizzazione della Camera di commercio avvenuta nel 2021.
"Oggi grazie al fatto che siamo un ente unico siamo più forti,
interloquiamo con le altre istituzioni in maniera univoca
riuscendo a mettere in campo politiche che hanno una valenza per
tutta la regione, penso in primis al tema che ci coinvolge tutti
della carenza infrastrutturale che caratterizza l'Umbria". "Ma
accanto alle politiche regionali, siamo attenti ad ascoltare ciò
che arriva dai territori - ha sottolineato Mencaroni - l'Umbria
è composta da territori anche molto diversi tra di loro che
meritano politiche specifiche in grado di valorizzare le filiere
territoriali e le imprese di ogni realtà. La Giunta di oggi nel
territorio di Orvieto risponde proprio a questa volontà,
ascoltare il territorio cercando di capire come rafforzare il
legame reciproco e mettere in campo azioni aderenti alle reali
esigenze delle aziende".
Tra i principali suggerimenti emersi, proprio la necessità di
rafforzare sul territorio il sostegno all'imprenditoria
giovanile che si concretizzerà presto con l'espansione
dell'attività dello Sportello nuove imprese (Sni) della Camera
di commercio anche nel territorio orvietano, con la messa a
terra di specifici incontri e iniziative.
Il confronto tra le istituzioni è stato preceduto dalla
presentazione del quadro socio-economico per il comprensorio
orvietano, curata dal segretario generale Federico Sisti.
Su una base regionale di 79.326 imprese attive al 31 dicembre
2023, il comprensorio dell'Orvietano esprime una quota del 5%,
con 3.939 imprese attive. La presenza straniera nel tessuto
imprenditoriale è molto inferiore alla media nazionale (6,9%,
rispetto alla media nazionale dell'11,5%) e al resto dell'Umbria
(11,1%).
L'Orvietano è invece caratterizzato da un alto tasso di
imprese a guida femminile. Svetta infatti sulla media nazionale
ferma al 22,7% , con il suo 27,2% di aziende "in rosa" (25,5% la
media umbra).
In termini di addetti nelle imprese attive il comprensorio
rappresenta invece una quota del 4,1% rispetto all'Umbria.
In termini di valore aggiunto il contributo a livello di
macro-settori evidenzia un peso decisamente preponderante dei
Servizi (70,4%), che nel Report camerale includono però, in
senso ampio, tutti i comparti economici ad esclusione
dell'agricoltura, industria manifatturiera e costruzoni. Per cui
vi troviamo il commercio all'ingrosso e al dettaglio, alloggio e
ristorazione, servizi di trasporto, di informazione e attività
finanziarie etc.
Seguono appunto Industria (14,9%), Costruzioni (7,5%) e
Agricoltura (7,2%). Il v.a. per abitante è pari a 22.289 euro,
inferiore di poco a quello regionale (23.679) ma con uno scalino
maggiore rispetto al valore Italia (26.942 euro).
Nella distribuzione del reddito si evidenzia una maggiore
equità rispetto al dato nazionale (Indice Gini 0,405) e una
maggior quota di contribuenti (82,8%, mentre la quota umbra è
pari all'80,9% e quella italiana al 77,8%), anche se il reddito
medio per contribuente (19.512) è inferiore rispetto al valore
regionale e nazionale, segnando per di più una variazione
negativa (2022/2021) dell'1,5%.
L'Orvietano presenta alcune rilevanti specializzazioni nelle
filiere olivicola e vitivinicola, oltre a una sensibile
specializzazione in quella cerealicola e dei materiali da
costruzione, quest'ultimo settore segna un carattere distintivo
rispetto all'area regionale.
Rilevante per il comprensorio il calo demografico. Il quadro
è critico, con un saldo naturale negativo (-1,2%), più
consistente rispetto al dato Umbria (-0,8%) e Italia (-0,5%), e
una popolazione residente che in poco più di dieci anni (dal
2011 al 2023) ha visto un vero e proprio crollo (- 8,4%),
segnando una contrazione di molto superiore a quella totale
Umbria (-3,4%) e ancor più consistente rispetto al dato
nazionale (-1,1%).
Il tasso di disoccupazione del comprensorio è pari al 7,9%,
appena al di sotto del dato Umbria (8%) e di quello Italia (pari
a 9,2%.). D'altro canto, viste le caratteristiche demografiche,
la quota di pensionati (28,8%) è decisamente superiore a quella
regionale e nazionale (rispettivamente 26% e 23,1%), e quella
degli occupati (44,7%) è invece inferiore alle corrispondenti
quote Umbria (47,1%) e Italia (45,9%).
Orvieto, prima meta di destinazione turistica per quanto
riguarda la provincia di Terni e terza dell'Umbria dopo Assisi e
Perugia, tra il 2022 e il 2023 segna un ragguardevole aumento
del 30,6% negli arrivi e un 32,8% nelle presenze, inserendosi
pienamente nel trend di crescita registrato dall'intera regione
(+35,2% negli arrivi tra il 2022 e il 2023).
In termini di quanto l'ente camerale restituisce al
territorio orvietano, il Report evidenzia un rapporto virtuoso,
espresso dall'indicatore "contributi" erogati alle imprese, il
cui valore è pari a 5,4% rispetto al totale erogato alle imprese
dell'Umbria. In assoluto le risorse destinate al territorio,
come contributi erogati alle imprese, sono pari a 88.670 euro.
Le imprese destinatarie dirette di servizi, in particolare
negli ambiti promozionali dell'Export, della Digitalizzazione e
del Turismo, sono state 1.003, una quota pari al 4,8% del
totale.
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