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La Camera di commercio sui territori, riunione ad Orvieto

La Camera di commercio sui territori, riunione ad Orvieto

Confronto con le associazioni di categoria e le professioni

ORVIETO (TERNI), 26 marzo 2024, 16:36

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Si è conclusa ad Orvieto l'iniziativa pubblica promossa e organizzata dalla Camera di commercio dell'Umbria per rafforzare sempre più i legami con i territori e i comuni che compongono la regione.
    Nella sala del Consiglio del palazzo comunale si sono riuniti i membri della giunta dell'ente camerale. E' seguito un incontro con i sindaci dell'Orvietano e i rappresentanti delle categorie economiche e professionali. Oltre alla sindaca di Orvieto, Roberta Tardani tra i presenti il primo cittadino di Porano Marco Conticelli, di Castelviscardo Daniele Longaroni, sindaco di Baschi, Damiano Bernardini, il presidente di Confcommercio Orvieto, Stefano Malentacchi, e il presidente del Gal Trasimeno Orvietano Gionni Moscetti, Francesco Lanzi di Confindustria Umbria. I lavori - riferisce una nota - sono stati aperti dal presidente della Camera di commercio dell'Umbria, Giorgio Mencaroni che ha posto fortemente l'accento sul tema della regionalizzazione della Camera di commercio avvenuta nel 2021.
    "Oggi grazie al fatto che siamo un ente unico siamo più forti, interloquiamo con le altre istituzioni in maniera univoca riuscendo a mettere in campo politiche che hanno una valenza per tutta la regione, penso in primis al tema che ci coinvolge tutti della carenza infrastrutturale che caratterizza l'Umbria". "Ma accanto alle politiche regionali, siamo attenti ad ascoltare ciò che arriva dai territori - ha sottolineato Mencaroni - l'Umbria è composta da territori anche molto diversi tra di loro che meritano politiche specifiche in grado di valorizzare le filiere territoriali e le imprese di ogni realtà. La Giunta di oggi nel territorio di Orvieto risponde proprio a questa volontà, ascoltare il territorio cercando di capire come rafforzare il legame reciproco e mettere in campo azioni aderenti alle reali esigenze delle aziende".
    Tra i principali suggerimenti emersi, proprio la necessità di rafforzare sul territorio il sostegno all'imprenditoria giovanile che si concretizzerà presto con l'espansione dell'attività dello Sportello nuove imprese (Sni) della Camera di commercio anche nel territorio orvietano, con la messa a terra di specifici incontri e iniziative.
    Il confronto tra le istituzioni è stato preceduto dalla presentazione del quadro socio-economico per il comprensorio orvietano, curata dal segretario generale Federico Sisti.
    Su una base regionale di 79.326 imprese attive al 31 dicembre 2023, il comprensorio dell'Orvietano esprime una quota del 5%, con 3.939 imprese attive. La presenza straniera nel tessuto imprenditoriale è molto inferiore alla media nazionale (6,9%, rispetto alla media nazionale dell'11,5%) e al resto dell'Umbria (11,1%).
    L'Orvietano è invece caratterizzato da un alto tasso di imprese a guida femminile. Svetta infatti sulla media nazionale ferma al 22,7% , con il suo 27,2% di aziende "in rosa" (25,5% la media umbra).
    In termini di addetti nelle imprese attive il comprensorio rappresenta invece una quota del 4,1% rispetto all'Umbria.
    In termini di valore aggiunto il contributo a livello di macro-settori evidenzia un peso decisamente preponderante dei Servizi (70,4%), che nel Report camerale includono però, in senso ampio, tutti i comparti economici ad esclusione dell'agricoltura, industria manifatturiera e costruzoni. Per cui vi troviamo il commercio all'ingrosso e al dettaglio, alloggio e ristorazione, servizi di trasporto, di informazione e attività finanziarie etc.
    Seguono appunto Industria (14,9%), Costruzioni (7,5%) e Agricoltura (7,2%). Il v.a. per abitante è pari a 22.289 euro, inferiore di poco a quello regionale (23.679) ma con uno scalino maggiore rispetto al valore Italia (26.942 euro).
    Nella distribuzione del reddito si evidenzia una maggiore equità rispetto al dato nazionale (Indice Gini 0,405) e una maggior quota di contribuenti (82,8%, mentre la quota umbra è pari all'80,9% e quella italiana al 77,8%), anche se il reddito medio per contribuente (19.512) è inferiore rispetto al valore regionale e nazionale, segnando per di più una variazione negativa (2022/2021) dell'1,5%.
    L'Orvietano presenta alcune rilevanti specializzazioni nelle filiere olivicola e vitivinicola, oltre a una sensibile specializzazione in quella cerealicola e dei materiali da costruzione, quest'ultimo settore segna un carattere distintivo rispetto all'area regionale.
    Rilevante per il comprensorio il calo demografico. Il quadro è critico, con un saldo naturale negativo (-1,2%), più consistente rispetto al dato Umbria (-0,8%) e Italia (-0,5%), e una popolazione residente che in poco più di dieci anni (dal 2011 al 2023) ha visto un vero e proprio crollo (- 8,4%), segnando una contrazione di molto superiore a quella totale Umbria (-3,4%) e ancor più consistente rispetto al dato nazionale (-1,1%).
    Il tasso di disoccupazione del comprensorio è pari al 7,9%, appena al di sotto del dato Umbria (8%) e di quello Italia (pari a 9,2%.). D'altro canto, viste le caratteristiche demografiche, la quota di pensionati (28,8%) è decisamente superiore a quella regionale e nazionale (rispettivamente 26% e 23,1%), e quella degli occupati (44,7%) è invece inferiore alle corrispondenti quote Umbria (47,1%) e Italia (45,9%).
    Orvieto, prima meta di destinazione turistica per quanto riguarda la provincia di Terni e terza dell'Umbria dopo Assisi e Perugia, tra il 2022 e il 2023 segna un ragguardevole aumento del 30,6% negli arrivi e un 32,8% nelle presenze, inserendosi pienamente nel trend di crescita registrato dall'intera regione (+35,2% negli arrivi tra il 2022 e il 2023).
    In termini di quanto l'ente camerale restituisce al territorio orvietano, il Report evidenzia un rapporto virtuoso, espresso dall'indicatore "contributi" erogati alle imprese, il cui valore è pari a 5,4% rispetto al totale erogato alle imprese dell'Umbria. In assoluto le risorse destinate al territorio, come contributi erogati alle imprese, sono pari a 88.670 euro.
    Le imprese destinatarie dirette di servizi, in particolare negli ambiti promozionali dell'Export, della Digitalizzazione e del Turismo, sono state 1.003, una quota pari al 4,8% del totale.
   

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