La manovra economica destina
"cospicue risorse per il miglioramento delle tutele riservate ai
lavoratori subordinati senza, però, riservare alcuna copertura
per il potenziamento delle misure di welfare riconosciute ai
professionisti e in particolare a quelli iscritti alla Gestione
separata dell'Inps, già largamente deficitarie, rispetto a
quelle garantite ai lavoratori aderenti ad altre gestioni
previdenziali". A metterlo in risalto è Confprofessioni, la
Confederazione delle associazioni delle varie categorie di
occupati indipendenti presieduta da Gaetano Stella, nel
documento consegnato in occasione dell'audizione di oggi
pomeriggio, nelle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, sulla
Legge di Bilancio per il 2025.
Bene, poi, si legge, la scelta governativa di "sostenere
economicamente le famiglie appartenenti alle classi di reddito
medio-basse, in considerazione delle ingenti spese che devono
essere generalmente sostenute in prossimità della nascita, o
dell'adozione dei figli. Tali previsioni sono - si sottolinea -
dirette alla generalità dei lavoratori, evitando così di acuire
ulteriormente il 'gap' di tutele esistente tra lavoro
subordinato e autonomo".
Giunti alla metà della legislatura, recita la memoria, "emerge
la consapevolezza che gli obiettivi fin qui formulati e in corso
di definizione - anche i più ambiziosi, come quelli inerenti la
riforma fiscale - non sono sufficienti a ridare il necessario
slancio alla nostra economia, in un'Europa che complessivamente
cresce poco e mostra segni di fragilità nel contesto globale. È
questo il momento di definire con precisione, a partire dal
dialogo con le parti sociali, un'agenda per la crescita", nella
quale "dovranno trovare spazio gli obiettivi di sviluppo del
comparto delle libere professioni che rappresenta già oggi un
settore determinante dell'economia e della società italiana, ma
su cui riteniamo si debba puntare maggiormente, per mettere a
frutto, a beneficio di tutti, i suoi straordinari talenti".
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