L'Unione nazionale revisori legali
chiede al governo di "cassare l'articolo 112 della Legge di
Bilancio", la disposizione, cioè, che "prevede di introdurre
l'obbligo di integrazione della composizione del collegio di
revisione, o sindacale con un rappresentante del ministero
dell'Economia relativamente a enti, società, organismi e
fondazioni che ricevono dallo Stato, anche in modo indiretto, un
contributo di entità significativa, definito in sede di prima
applicazione nel valore di 100.000 euro annui", e "da definire
in seguito con decreto del presidente del Consiglio dei ministri
su proposta" del titolare del dicastero di via XX settembre.
In una nota l'organizzazione scrive che si tratta, infatti,
"dell'ennesimo attacco all'indipendenza degli organi di
controllo". E, al posto di quanto stabilito dalla norma nella
manovra, si propone di "utilizzare i revisori legali, corpo
professionale già regolamentato ed esistente, e già sotto il
diretto controllo del Mef".
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