Stop alle "zone grigie" che
"compromettono la reale applicabilità" della legge sull'equo
compenso, mentre "sarebbe opportuno individuare conseguenze
sanzionatorie anche per le imprese che non applicano la norma,
altrimenti si continuerà ad agevolare i soggetti forti, invece
dei professionisti". Questa una delle proposte dell'Ungdcec,
l'Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili,
sindacato presieduto da Francesco Cataldi, che oggi a Roma sta
svolgendo il suo forum annuale dal titolo 'Cambiamenti'.
Fra le altre idee quella sull'intelligenza artificiale nelle
professioni intellettuali, che "è una realtà in rapida
evoluzione, che richiede una regolamentazione capace di
garantire un equilibrio tra innovazione e tutela professionale.
La normativa - segnala l'associazione - potrebbe beneficiare
dell'introduzione di linee guida etiche specifiche per l'uso
dell'IA nelle professioni intellettuali, che dovrebbero coprire
aspetti come la privacy, la sicurezza dei dati e l'uso
responsabile" delle nuove tecnologie.
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