"Non saprei spiegare perché accada, però credo che, in generale, l'antisemitismo sia più legato alle destre, si annidi meglio nelle correnti politiche di destra che in quelle di sinistra, no?". Lo dice il Papa nella intervista a La Vanguardia, aggiungendo che "negare l'Olocausto è una pazzia".
"Credo che il dialogo interreligioso deve approfondire le radici ebraiche del cristianesimo e la fioritura cristiana dell'ebraismo. Capisco che è una sfida, una patata bollente, ma si può fare come fratelli. Ogni giorno prego con i salmi di Davide", "la mia preghiera è da ebreo, poi c'è l'Eucaristia, che è da cristiano", aggiunge il Papa a "La Vanguardia", interpellato sulla sua presenza al Muro del pianto vicino al rabbino Skorka. E ricorda che c'era anche "il mio buon amico professor Abu Omar", islamico.
"Per me, la grande rivoluzione è andare alle radici, riconoscerle e vedere cosa le radici hanno da dire al giorno d'oggi", spiega ancora il Papa in una intervista al giornale catalano "La Vanguardia" rispondendo alla domanda se sia o meno un "rivoluzionario". "Non c'è contraddizione - aggiunge - tra rivoluzionario e andare alle radici". Il Pontefice rimarca poi la importanza della "identità": non posso procedere nella vita " se non so da dove vengo, che cognome ho, che cognome culturale o religioso ho".
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