Sonia Gandhi è una leader "ambiziosa, autoritaria e implacabile". Così l'ex ministro degli Esteri Natwar Singh ha definito la famosa donna politica italo-indiana in una autobiografia appena pubblicata e che ha destato molto scalpore. Nel libro di memorie che si intitola 'One life is not enough' (Una vita non è abbastanza), l'83enne Singh, che di Sonia è stato in passato il braccio destro, lancia un durissimo attacco alla Gandhi svelando oltre due decenni di retroscena sulla vita politica e privata della potente presidente del Congresso e vedova dell'ex premier Rajiv Gandhi assassinato nel 1991. "Fin da quando ha messo piede in India - scrive - è stata trattata come una regina e si è comportata come una prima donna.
Si è trasformata con gli anni da donna timida, insicura e diffidente in una leader ambiziosa, autoritaria e implacabile". Singh, esautorato nel 2005 dopo lo scandalo 'Oil for food' in Iraq, rivela che il potere di Sonia nel partito è indiscusso. "Nessuno è stato presidente del Congresso per 15 anni e il suo controllo è totale - continua - perfino più rigido e più stabile di quello di Nehru", che fu leader storico del Paese. E poi "non c'è nessuno che ha il coraggio di biasimarla o criticarla per i fallimento o le sconfitte del suo partito". In un poscritto, l'ex ministro rivela inoltre che la Gandhi e la figlia Priyanka lo scorso 7 maggio gli fecero visita per chiedergli di non pubblicare le memorie.
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