''Per acquisire la fiducia di Amedy Coulibaly ho conversato con lui a lungo in arabo. Mi ha chiesto di dove fossi, e gli ho detto che ero del Marocco. Mi ha chiesto se fossi islamico e gli ho risposto che sono un 'Mussawi'. Intendevo dire che sono di religione mosaica, ma lui ha pensato che si trattasse di una setta islamica e cosi' mi ha dato fiducia'': questo lo straordinario racconto di Ely Vaqnin, 70 anni, che venerdi era fra i 16 ostaggi nel negozio Hyper Cacher a Parigi.
In una intervista alla radio militare israeliana Vaqnin, che e' uscito illeso dalle cinque ore di terrore, ha detto di aver cosi' ottenuto da lui il permesso di chiudere gli occhi ai quattro morti che giacevano sul pavimento. ''Mi sono avvicinato e ho recitato in silenzio per loro la estrema preghiera ebraica, lo Shema' Israel...'' Poi ha anche recitato preghiere islamiche con Coulibaly, che ormai si fidava di lui al punto di lasciare per terra i due Kalashnikov. ''Mentre era immerso in preghiera, io mandavo messaggi Sms alle forze di sicurezza che hanno poi agito in maniera eccellente'', ha rivelato Vaqnin.
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