Bloccare i fondi europei all'Eritrea fino a quando non ci saranno vere riforme democratiche, così da bloccare alla fonte anche i consistenti flussi di rifugiati che da questo paese si riversano ogni giorno nel Mediterraneo e spesso arrivano sulle coste italiane. E' il succo della petizione lanciata oggi su Change.org da Vittorio Longhi, giornalista italo-eritreo che conosce molto bene il complicato paese del Corno d'Africa. A suo fianco anche Don Mussie Zerai, sacerdote eritreo candidato al premio Nobel per la Pace, e Anton Giulio Lana, avvocato esperto in diritti umani.
In ballo ci sono 300 milioni di euro in aiuti allo sviluppo che la Commissione Europea sta negoziando con il governo eritreo (in carica ormai da 21 anni): "Non è chiaro, però, come verranno impiegate quelle risorse e non risultano accordi con il governo eritreo sul rispetto dei diritti umani. Se l'Ue volesse davvero migliorare la situazione in Eritrea e fermare l'esodo, per concedere quegli aiuti dovrebbe vigilare sull'uso che ne farà il governo, porre come condizione il rispetto delle libertà fondamentali e l'avvio di vere riforme democratiche - scrive Vittorio nella sua petizione - Il governo eritreo è responsabile della sistematica, diffusa e grave violazione dei diritti umani, che ha creato un clima di paura in cui ogni forma di dissenso è repressa, dove una vasta parte della popolazione è costretta al lavoro forzato e alla reclusione, mentre centinaia di migliaia di rifugiati abbandonando il paese. Alcune di queste violazioni potrebbero essere definite crimini contro l'umanità"
Per questo la petizione chiede cinque misure a cui subordinare la concessione di aiuti europei: libertà per tutti quelli che sono detenuti in modo arbitrario, tra cui dissidenti e giornalisti, libertà di espressione e di associazione, elezioni libere e democratiche con un sistema multipartitico, fine del servizio militare obbligatorio e a tempo indeterminato, fine di ogni forma di lavoro forzato e di trattamenti abusivi, innanzitutto la tortura, il link alla petizione in italiano.
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