"Non devo certo scusarmi per rendere l'America più sicura": cosi Barack Obama, parlando direttamente alle famiglie nel corso del tradizionale messaggio del sabato, respinge le aspre critiche rivoltegli per l'accordo con l'Iran che torna a difendere con forza, ribadendo che "è una storica opportunità" e impedirà a Teheran di realizzare la bomba atomica. "Accetto ogni tipo di esame e di critica - afferma il presidente americano - e non ho paura di rispondere ad alcuna domanda od obiezione sull'accordo. Ma come comandante in capo non devo scusarmi per rendere questo Paese più sicuro attraverso il duro lavoro della diplomazia, invece che attraverso la via più facile della guerra". Obama sottolinea quindi come "davanti a noi abbiamo una storica opportunità per perseguire un mondo più sicuro per i nostri figli. Dobbiamo pensare alle generazioni future". Respinge quindi punto per punto le critiche che gli vengono mosse in patria, soprattutto dai repubblicani e dalla lobby israeliana e dall'estero, vedi appunto Israele. "Per prima cosa sentirete qualcuno dire che ora sarà più facile per l'Iran ottenere la bomba. Ma - afferma il presidente americano - se così fosse sarebbe strano che Usa, Regno Unito, Francia, Germania, Russia e Cina e tutti i maggiori esperti mondiali siano d'accordo con un'intesa del genere". "E' sbagliato anche quando si dice che l'Iran potrà violare in ogni momento i patti. Con questo accordo - spiega Obama - gli ispettori internazionali avranno un accesso senza precedenti in tutti i siti nucleari iraniani, 24 ore su 24, sette giorni su sette". "Terzo - insiste Obama - sentirete quelli che dicono che l'Iran non subirà conseguenze se non rispetta gli impegni. Anche questo è falso, perché le sanzioni verrebbero ripristinate immediatamente". "L'accordo - si chiede in conclusione il presiedente Usa - risolve tutte le minacce poste dall'Iran? No. Fa sì però che più di ogni altra intesa impedisca all'Iran di avere la bomba? Sì. E questa è la nostra priorità".
Anche con l' accordo sul nucleare, le politiche di Teheran verso 'l'arrogante sistema Usa' non cambieranno. Lo scrive su Twitter la Guida suprema Ali Khamenei. Le politiche Usa nella regione sono distanti 180 gradi da quelle dell' Iran, dice Khamenei, che apprezza il lavoro dei negoziatori ma mette in guardia sull' attuazione dell' accordo, perché 'non si cederà alle richieste eccessive del nemico'. Intanto, un fronte bipartisan promuove in America una manifestazione contro l'accordo, che raccoglierà oltre 100 organizzazioni mercoledì prossimo in Times Square a New York.
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