/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

>ANSA-LA STORIA/ Morto Cardenal, gesuita sandinista anti-Wojtyla

>ANSA-LA STORIA/ Morto Cardenal, gesuita sandinista anti-Wojtyla

Ministro nel governo Ortega,sospeso a divinis e poi riabilitato

ROMA, 22 febbraio 2016, 11:52

Redazione ANSA

ANSACheck

Padre Fernando Cardenal - RIPRODUZIONE RISERVATA

Padre Fernando Cardenal - RIPRODUZIONE RISERVATA
Padre Fernando Cardenal - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Eloisa Gallinaro)

Fernando Cardenal, il gesuita sandinista che sfidò Karol Wojtyla, è morto a Managua a 82 anni. Nato a Granada nel 1934, prete di strada impegnato a fianco dei rivoluzionari che avevano rovesciato la dittatura di Anastasio Somoza ed esponente della teologia della liberazione, nel 1984 divenne ministro della cultura nel governo di Daniel Ortega.

    Scelte che lo portarono in rotta di collisione con Giovanni Paolo II. Il papa gli intimò di abbandonare la politica, lui rifiutò e fu sospeso 'a divinis' insieme al fratello Ernesto, anche lui prete e sandinista, oltre che poeta. L'ira del pontefice polacco colpì anche un altro sacerdote, Miguel d'Escoto, ministro degli Esteri del governo rivoluzionario, sospeso pure lui e riabilitato da papa Bergoglio nel 2014.
    Ma decise di non tacere. "Non posso concepire che Dio mi chieda di abbandonare il mio impegno per la gente", scrisse in una lettera aperta nel 1984. "Dal mio punto di vista, e in base alla mia esperienza personale, è possibile vivere contemporaneamente la fedeltà alla chiesa come gesuita e come prete, e votare me stesso al servizio dei poveri in Nicaragua all'interno della rivoluzione sandinista". L'impegno per la gente lo aveva portato, all'inizio degli anni '80, a promuovere una gigantesca campagna di alfabetizzazione con l'aiuto di 60.000 volontari che gli valse un riconoscimento mondiale da parte dell'Unesco nel 1981. Mezzo milione di persone impararono a leggere e a scrivere grazie a lui e il tasso di analfabetismo nel Paese centro americano passò dal 50% al 13%.
    Nel '90 lasciò il dicastero della cultura ma continuò a lavorare per l'istruzione degli ultimi. A 63 anni, nel '97, dopo aver 'ripetuto' un anno di noviziato tra i diseredati del Salvador, Cardenal fu riammesso tra i gesuiti e divenne direttore nazionale di un programma dell'ordine mirato a migliorare le opportunità educative per i poveri del Nicaragua e di altri Paesi.
    "Simbolo di impegno e umanità" lo ha definito lo scrittore Sergio Ramirez, già vicepresidente del Nicaragua dall''85 al '90. E l'arcivescovo di Managua, Leopoldo Jose Brenes, "si unisce alle preghiere dell'intera comunità gesuita del Nicaragua". In un comunicato, il Fronte Sandinista, ricorda "l'impegno, la vocazione al servizio, l'integrità e l'amore per il Nicaragua che hanno segnato tutta la sua vita".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza