LONDRA - 'There is only one sale, Harrods'. Ore 11.40 di domenica mattina: a cinque minuti dall'apertura dei grandi magazzini più iconici di Londra una folla di turisti da tutto il mondo si accalca davanti all'ingresso dove campeggia la scritta, 'I saldi veri ci sono solo da Harrods'. Lo shopping al tempo della Brexit.
Nel primo weekend di saldi estivi dopo il referendum sull'Unione europea, con i mercati che ballano e le ombre della recessione che avanzano, i turisti provano ad approfittare dell'indebolimento della sterlina. Gli americani in testa, con il dollaro rafforzatosi del 10% nei confronti del pound, ma anche gli europei che possono beneficiare del cambio euro-sterlina passato dallo 0,76 della vigilia allo 0,81, il 6,5% in più a favore dell'euro.
"La sterlina è scesa e sto andando alla grande con lo shopping, viva Londra", racconta entusiasta all'ANSA la pugliese Giusy prima di immergersi con sua figlia nei 300 reparti del 'tempio' degli acquisti, a Knightsbridge. Saldi fino al 70%, si legge su tutti i prodotti in vendita, dalle borse firmate al tè.
Fin qui, niente di speciale. I saldi estivi nella capitale britannica sono da sempre un'occasione per fare buoni affari e accaparrarsi 'beni di lusso' ad un prezzo più accessibile. Ma smartphone alla mano per fare la conversione dalla sterlina all'euro, si scopre che a pochi giorni dalla Brexit i prezzi sono effettivamente diminuiti. "Me ne sono accorta oggi andando a fare spese con le mie amiche", racconta Sabine, che è francese e sta passando qualche giorno di vacanza a Londra. "Rispetto alle altre volte che ho visitato questa città, mi sembra che costi tutto meno", aggiunge. Si tratta però, almeno per il momento, di un risparmio attorno ai 5-10 euro e non tutti i turisti se ne sono accorti.
"I prezzi mi sembrano ancora molto alti", dice Cristina di Treviso, in viaggio con il marito. "Harrods è comunque un grande magazzino del lusso, noi voliamo più bassi...". Anche per Audrey, una giovane di Lione ma a Londra per lavoro da qualche anno, non c'è grande differenza tra lo shopping pre e post Brexit. "Non mi sono accorta di nessun cambiamento. Forse è troppo presto...". A Sam, pensionato dell'Oklahoma in vacanza con moglie e figlia, importa più dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea che degli acquisti. "Ho notato che la sterlina è crollata rispetto al dollaro ma quello che più mi rattrista è che i britannici abbiano scelto 'Leave' - confessa - Il mondo è grande e dobbiamo imparare a vivere gli uni accanto agli altri". La moglie lo tira per la giacca, "caro dobbiamo andare". Harrods aspetta.
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