E' Angela Merkel a dare voce alla preoccupazione dei 27 leader europei riuniti per il primo vertice informale dopo l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue. "La situazione - ha detto la Cancelliera al termine del vertice - è molto grave: è la prima volta che uno Stato membro decide di partire, e non ci facciamo nessuna illusione, questo è un compito abbastanza diverso dal punto di vista qualitativo" rispetto alla risoluzione delle altre crisi affrontate finora dall'Ue. "È un momento molto particolare", ha aggiunto. "E' pronta un'agenda strategica: tutte le istituzioni sono impegnate per promuovere la crescita dell'occupazione. Dobbiamo creare occupazione, creare crescita e aumentare la competitività" per il benessere dei cittadini europei, ha detto la Cancelliera tedesca Angela Merkel. E ha parlato di "shock" anche il premier italiano Matteo Renzi.
"Non ci sarà nessuna modifica dei Trattati o nuova Convenzione". Per dare una svolta all'Unione, "puntiamo sull'accelerazione del processo di riforme già avviato", ha detto il presidente della commissione Jean Claude Juncker. L'Ue a 27 è unita nel sostenere che "non ci potrà essere un mercato unico su misura" per la Gran Bretagna, ha aggiunto insieme a Donald Tusk.
Obama, serve piano ordinato e chiaro - "Quello che dico a Cameron, Merkel e agli altri leader" e' che per l'uscita del Gran Bretagna dall'Ue serve un "piano ordinato, chiaro, che la gente possa comprendere. Poi e' necessario procedere cercando di capire che la posta in gioco e' alta per tutte e due le parti"'. Merkel non e' interessata - mette in evidenza Obama - a trattative di punizione.
I leader dei 27 Paesi dell'Unione - senza quindi David Cameron - hanno approvato la dichiarazione finale che li impegna a fare tutto il necessario per salvaguardare l'Ue e voltare pagina rispondendo ai bisogni dei cittadini.
Alcuni dettagli della bozza di dichiarazione finale dei 27 sono emersi. Nella testo si sottolinerebbe che nessuna trattativa informale prima della formalizzazione della richiesta di uscita ribadendo così la linea espressa ieri anche dal presidente della commissione Europea Jean-Claude Juncker (che oggi vedrà la premier scozzese Nicola Sturgeon) e da Angela Merkel. E premono la Gran Bretagna perchè avvii le procedure relative all'articolo 50 della Costituzione europea dopo l'esito del referendum del 23 giugno.
"Non ci potrà essere alcun negoziato" della Ue con la Gran Bretagna - si legge nella bozza della dichiarazione comune dei 27 - "prima che abbia avuto luogo la notifica" dell'art.50 del Trattato che regola l'uscita di un paese dall'Unione europea. Il passaggio indica la volontà comune dei 27 di non avviare trattative 'preventive'.
"Per organizzare il ritiro ordinato" della Gran Bretagna - dice ancora la bozza - "spetta al governo britannico, appena sarà pronto a farlo, notificare al Consiglio europeo" la volontà di attivare l'art.50. "Sarebbe preferibile che questo avvenisse rapidamente allo scopo di evitare di entrare in un prolungato periodo di incertezza". Nel testo è espressa "profondo dispiacere" ma anche "rispetto" per l'esito del referendum.
"Siamo pronti ad affrontare ogni difficoltà - scrivono i leader - che dovesse derivare dall'attuale situazione". Nel documento si sottolinea anche la necessità di "fare di più" rispondere alle attese dei cittadini per "la sicurezza, la prosperità e le prospettive di un futuro migliore. "Dobbiamo agire, non ultimo nell'interesse dei giovani".
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