E' finita in un bagno di sangue una manifestazione di protesta tenuta ieri sera a Dallas contro le uccisioni di afroamericani da parte di poliziotti negli Stati Uniti: al termine delle dimostrazioni, quando erano circa le 21:00 locali (circa le 3:00 del mattino in Italia) quattro cecchini hanno cominciato a sparate sulla polizia uccidendo cinque agenti e ferendone altri sei. Ma l'emergenza prosegue. Nelle ultime ore c'é stato uno scontro a fuoco in un garage di Dallas tra un sospetto e la polizia: gli agenti stanno cercando di convincere questa persona ad arrendesi, ma per tutta risposta l'individuo ha detto di aver piazzato bombe in città e di volere uccidere altri poliziotti. Durante negoziati in corso con il sospetto asserragliato nel garage, ha detto il capo della polizia di Dallas David Brow, l'uomo avrebbe riferito che "ci sono bombe piazzate in città". "Alle 20:58 (le 2:58 in Italia, ndr) si é verificato l'incubo peggiore", ha detto durante una conferenza stampa il sindaco di Dallas Mike Rawlings sottolineando che un totale di 11 agenti sono stati colpiti da cecchini, 5 morti e altri 6 feriti. Sul posto, ha precisato, al momento della sparatoria c'erano 100 poliziotti. In un primo momento si pensava che a sparare fossero state solo due persone, ma successivamente Brow, ha affermato che i "cecchini" erano quattro. Dopo la strage la polizia ha fermato una persona sospetta, un'altra si é costituita e successivamente sono state fermate altre tre persone, tra cui una donna. "Alcuni poliziotti sono stati colpiti alla schiena", ha sottolineato Brown: "Il loro piano era di ferire e uccidere il maggior numero di agenti possibile", ha detto senza fornire alcuna ipotesi sui motivi dell'attacco.
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