Mogadiscio ancora una volta sotto attacco Shabaab. E' di almeno 13 morti il bilancio, ancora provvisorio, del duplice attentato che ha scosso questa mattina la capitale somala. Gli attacchi, rivendicati dal gruppo fondamentalista somalo legato ad al Qaida, hanno preso di mira le forze della sicurezza e dell'Unione Africana (Ua) vicino all'aeroporto, scrive Al Jazeera. Le azioni di guerriglia armata sono state condotte con l'ausilio di due autobomba guidate da kamikaze. Una prima esplosione ha colpito l'entrata della base Ua, che si trova non lontano dall'aeroporto internazionale della capitale, mentre la seconda si è verificata vicino ad un checkpoint delle forze governative somale.
Un giornalista della tv satellitare qatariota ha parlato di un via vai di ambulanze verso l'ospedale con a bordo i feriti, e del fumo bianco provenire dalla zona delle esplosioni. Con una rivendicazione apparsa sul web, Abdulaziz Abu Muscab, portavoce degli al Shabaab, ha rivendicato l'azione terrorista affermando che i "Mujahideen hanno preso di mira Halane, base delle forze straniere che occupano il Paese musulmano". Nel corso dell'ultimo anno sebbene gli Shabaab siano stati costretti alla ritirata dalle principali città somale, grazie all'offensiva guidata dalle forze dell'Ua, non si fermano le loro azioni di guerriglia. Il duplice attentato odierno è infatti solo l'ultimo di una lunga serie di azioni condotte dai fondamentalisti somali. Lo scorso 25 giugno i miliziani fecero una strage in un hotel nel centro di Mogadiscio con un bilancio di almeno 15 morti e 25 feriti. I miliziani si asserragliarono nell'edificio e presero in ostaggio un numero imprecisato di ospiti, fino all'intervento della polizia che dopo una furiosa battaglia mise fine all'assedio.
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