Starbucks sfida Donald Trump: la famosa catena di caffetterie assumerà 10.000 rifugiati, rispondendo così alla decisione del presidente di sospendere l'ingresso negli Usa dei rifugiati siriani e di bloccare temporaneamente gli arrivi da sei Paesi a maggioranza islamica. Ma non è l'unico colosso a ribellarsi al tycoon: Google ha infatti stanziato un fondo da 4 milioni di dollari per gli immigrati e i rifugiati colpiti dalla misura restrittiva.
In una lettera ai dipendenti, l'amministratore delegato di Starbucks, Howard Schultz, ha affermato che le assunzioni riguarderanno i punti vendita in tutto il mondo, anche se inizieranno proprio dagli Stati Uniti, dove la priorità verrà data agli immigrati "che hanno servito con le forze Usa come interpreti o personale di supporto".
Starbucks si allea con 10 big, 100.000 assunzioni in 3 anni
Schultz, che alle presidenziali era schierato con Hillary Clinton, ha anche preso di mira altre iniziative del presidente Trump, come le misure contro la riforma sanitaria definita Obamacare, e ha tra l'altro affermato che Starbucks sosterrà i coltivatori di caffè messicani.
Starbucks: aumenta salari dipendenti, e prezzi per clienti
Anche dalla Silicon Valley si manifesta una levata di scudi contro l'ordine esecutivo di Trump. A partire da Google che, secondo Usa Today, ha stanziato un fondo da 4 milioni di dollari per gli immigrati e i rifugiati colpiti dalla misura del neopresidente. Si tratta, spiega la testata americana, di 2 milioni stanziati dalla società e altrettanti donati dagli impiegati. Il denaro andrà a quattro organizzazioni: l'American Civil Liberties Union (Aclu), l'Immigrant Legal Resource Center, l'International Rescue Committee e l'UNHCR. E' la maggiore campagna di Google legata a una crisi.
Inizialmente trapelata da un memo inviato dall'ad di Google Sundar Pichai, la notizia è stata poi confermata a Usa Today da un portavoce della compagnia. In aggiunta, i top manager di 'Big G' stanno effettuando donazioni individuali. Contributi simili arrivano anche da altre compagnie della Silicon Valley. Uber sta creando un fondo di difesa legale da 3 milioni di dollari per aiutare i suoi autisti con le questioni legate all'immigrazione. E la 'rivale' Lyft ha annunciato ai suoi iscritti che donerà un milione di dollari all'Aclu per i prossimi 4 anni. L'associazione no profit, riporta il sito Slate, ha già raccolto una cifra record di oltre 24 milioni di dollari in donazioni durante il weekend: 6 volte di quello che raccoglie in un anno.
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