"Ringraziamo" Donald Trump "perché ci ha aiutato a mostrare il vero volto degli Stati Uniti": lo ha detto la guida suprema dell'Iran ayatollah Sayyed Ali Khamenei, aggiungendo: "abbiamo parlato della corruzione politica, economica, morale e sociale nel sistema dominante degli Usa per più di 30 anni, ma ora è arrivato questo uomo e durante e dopo le elezioni, apertamente e palesemente, ha rivelato tutto". "Trump dice 'abbiate paura di me' - ha poi detto - "il popolo risponderà a nelle manifestazioni del 10 febbraio (anniversario della Rivoluzione) e mostrerà la sua posizione do fronte alle minacce".
"Il neo eletto presidente americano ci dice che dovremmo essere grati a Obama. Perché? - ha proseguito Khamenei - Dovremmo essere grati a lui per l'Isis? Per aver acceso il fuoco in Iraq e Siria, o per il suo sostegno aperto nel 2009 ai disordini in Iran? È stato Obama a portare le sanzioni paralizzanti per la nazione iraniana", ha aggiunto la guida suprema di Teheran per il quale, "tuttavia, egli non ha potuto raggiungere il suo obiettivo e nessun nemico può paralizzare l'Iran".
La corte federale di appello di San Francisco ha convocato intanto per oggi un'udienza per affrontare la questione del bando Trump sull'ingresso dei musulmani in Usa. Saranno ascoltati i legali del Dipartimento di giustizia e quelli degli stati di Washington e del Minnesota che hanno intentato la causa contro il divieto. La decisione della corte e' arrivata dopo che l'amministrazione ha presentato ai giudici una memoria difensiva sul controverso decreto. La richiesta perentoria rivolta dal governo ai giudici è quella di ripristinare immediatamente il bando sugli ingressi negli Stati Uniti, un provvedimento dal quale 'dipende la sicurezza nazionale'.
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