"La Russia potrebbe certamente essere dietro l'attacco hacker mondiale" di ieri, "ne sono convinto". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Pavlo Klimkin in un forum all'ANSA in collaborazione con il CeSI.
La Russia sta cercando di attaccare la democrazia in tutto il mondo, non solo negli Stati Uniti, e "cercherà di manipolare le elezioni anche in Italia perché l'Italia è molto importante per la Russia", ha aggiunto il ministro di Kiev, precisando che l'attacco hacker di ieri contro l'Ucraina "non è il primo". "La Russia ci aveva già provato" e "ci proverà in futuro con hacker o fake news".
"L'Italia è molto importante per la nostra economia e il nostro export verso la Penisola è quasi lo stesso di quello verso la Francia e la Germania: questo dà la misura dell'importanza delle nostre relazioni, come è emerso dall'incontro di ieri con Angelino Alfano".
"Dobbiamo spingere la Russia ad implementare l'accordo di Minsk con un reale cessate il fuoco", ha aggiunto il ministro, anche perché Mosca ha "potenziato" la sua azione con l'uso di "droni e satelliti". "Le sanzioni alla Russia non devono essere per sempre, sono uno strumento: quando la Russia uscirà dall'Ucraina, saremo molto felici di discutere un ammorbidimento delle sanzioni".
L'attacco informatico su scala mondiale cosiddetto "Petya" "non costituisce una minaccia di carattere sistemico" per l'Italia e, quindi, "non sussistono rischi rilevanti per la sicurezza nazionale". Lo ha stabilito il Nucleo per la sicurezza cibernetica, organismo previsto dal recente decreto Gentiloni, che si è riunito a Roma al Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza).
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