Si oscura la stella di Emmanuel Macron, eletto trionfalmente a maggio presidente della Repubblica francese. E l'autunno che si avvicina, con la prospettiva di duri tagli sociali e previdenziali, non promette nulla di buono. Sono in arrivo, secondo la stampa francese, manifestazioni e scioperi, che rischiano di paralizzare la Francia.
Quattro mesi dopo il suo ingresso a Palazzo dell'Eliseo, la popolarità di Emmanuel Macron è crollata dal 54 al 40% in un solo mese, con ben 14 punti in meno. Lo ha stabilito un sondaggio Ifop per il Journal du dimanche (Jdd).
Complessivamente il 57% dei francesi è scontento (il 20% molto scontento) dell'operato del capo dello Stato, che già tra giugno e luglio aveva perso 10 punti di popolarità.
Perdere ben 24 punti in due mesi è una prima assoluta. Il record precedente apparteneva al neogollista Jacques Chirac, che aveva perso 20 punti tra maggio e agosto del 1995.
Rispetto ai suoi due predecessori, Macron fa molto peggio: François Hollande ad agosto 2012 aveva una popolarità pari al 54% (61% a maggio), Nicolas Sarkozy nell'agosto 2007 era al 69% (65% a maggio). Secondo il Jdd, i francesi, e in particolare chi ha più di 50 anni, hanno reagito molto male all'aumento della Csg (per finanziare la previdenza sociale) e delle tasse sulla casa: i primi 'tagli' decisi dal capo dello Stato per raddrizzare i conti pubblici. I giovani, invece, hanno reagito negativamente alla soppressione di alcune sovvenzioni per la casa.
Secondo Fréderic Dabi, vice direttore generale dell'Ifop, "è la chiave di lettura che si sta creando, facendo percepire le sue politiche come politiche dell'ingiustizia", che gli fa perdere consensi sia a sinistra sia a destra. Solo lo zoccolo duro del suo movimento En Marche! rimane fedele, con il 92% di persone soddisfatte. Al primo turno delle presidenziali Macron aveva ottenuto il 24% dei voti: con il 40% di soddisfatti è una percentuale ancora elevata, ma il livello di allarme si avvicina secondo l'Ifop.
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