Il nuovo lancio di un missile intercontinentale da parte della Corea del Nord arriva a 75 giorni dall'ultimo test nucleare avvenuto il 3 settembre. Allora si era trattato di un ordigno all'idrogeno per un supermissile intercontinentale, che aveva aggiunto un altro pezzo all'arsenale della Corea del Nord, impegnata dagli anni '90 in una corsa agli armamenti sia sul fronte atomico sia delle tecnologie missilistiche.
Il vettore del 29 agosto, che è volato sul Giappone finendo nel Pacifico, è il primo disegnato per il lancio di una testata atomica. Sul fronte balistico, l'inizio è del 1986 con gli Scud sovietici, quando al potere c'era Kim Il-sung, nonno dell'attuale leader.
Il 2017 ha registrato finora 22 lanci, in base al Center for Strategic & International Studies, oltre i 21 record del 2016. La minaccia nordcoreana si materializza principalmente con l'incubo di 20 ordigni nucleari. I numeri dell'intelligence sudcoreana sono prudenziali dato che l'Institute for Science and International Security ha ipotizzato che a fine 2016 il Nord avesse 33 kg di plutonio, 175-645 kg di uranio arricchito e 13-30 testate nucleari pronte. I test fatti finora sono 6, a partire dal 1996. Migliaia i missili a disposizione: tipo Cruise (Kh-35, Kn-01) di gittata pari a 150-260 km, balistici a breve raggio (varianti di Scud, Kn-17, Kn-02) da 150-1.000 km potenziali e di medio raggio (Hwasong-7, No-Dong) da 1-1.500 km. Ci sono i Kn-11/Kn-15 (da 900-2.000 km), i Bm-25 Musudan (da 4.500 km), gli Hwasong-12 (4.500 km), i Taepodong-1 da 2-5.000 km, i Hwasong-14 da potenziali 7.000-8.000 km e i Taepodong-2/Unha-3 da 4-15.000 km e usati come razzi nel 2009 per la messa in orbita del "primo satellite", probabilmente una semplice scatola di ferro. Altro capitolo sono i missili balistici a lancio sottomarino: '38 North', think tank Usa, ha ipotizzato una versione avanzata del Pukguksong-1: un vettore provato dal 2016 che, se affidabile, potrebbe essere l'opzione più subdola per l'attacco nucleare.
Le forze armate nordcoreane contano su oltre 1,2 milioni di effettivi: è il quarto esercito più grande al mondo, fatto da 19 corpi d'armata più uno di forze speciali. Ci sono 3,5 milioni di uomini e donne della Milizia, con un numero pari di riservisti. L'esercito dispone di 7.000 tra carri armati (3.000 vecchi T54/55 ex sovietici e type 59 cinesi, 1000 versioni locali del T62 e 500 del T72) e blindati/corazzati (2.000 vecchi BMP1, BTR60 ex sovietici e Type 63 cinesi), oltre 25mila pezzi di artiglieria e 20mila lanciarazzi. Il 50-60% è schierato nei 100 km dal confine del 38/mo parallelo e il Nord sarebbe in grado di sparare su Seul 2.700 colpi d'artiglieria al minuto. La Marina nordcoreana ha una flotta nel Mar Giallo e una nel Mar del Giappone: 4 vecchie corvette lanciamissili e 30-50 motocannoniere. Incerto il numero di sottomarini ex Urss, mentre sono numerosi i sommergibili costieri. I 200.000 soldati delle Forze Speciali hanno una Marina tutta loro, oltre all'unità di missili balistici, il fiore all'occhiello. Debole l'aviazione ferma ai tempi dell'Urss, con pochi aerei moderni come MIG 29 e SU 25. Pyongyang ha inoltre un arsenale chimico e batteriologico: 5.000 tonnellate lanciabili con artiglieria, razzi e bombe aeree, prodotti da otto siti. Ci sarebbero antrace, salmonella, febbre gialla, emorragica, tifo e colera.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA