Quattro jet americani F-35B invisibili e 2 bombardieri strategici B-1B hanno simulato un bombardamento strategico nei cieli sudcoreani, quale monito alla Corea del Nord. Gli aerei Usa sono stati affiancati da quattro F-15K sudcoreani, prima di rientrare alle basi, rispettivamente, in Giappone e a Guam. Le esercitazioni sono maturate a tre giorni dal missile intermedio lanciato dal Nord verso il Pacifico dopo il sorvolo del Giappone. "I jet hanno sganciato bombe inerti nel campo di tiro di Pilseung (distante appena poche decine di chilometri dal Nord, ndr), a Taebaek, provincia di Gangwon, durante le esercitazioni tenute oggi da mezzogiorno alle 14:30 (5-7:30 in Italia) per poi tornare alle rispettive basi", ha aggiunto la fonte governativa sudcoreana. La Yonhap riporta anche che gli F-35B Usa sono arrivati per la prima volta così vicini al confine con la Corea del Nord.
Il ministero della Difesa di Seul ha confermato in una nota le esercitazioni congiunte con Washington, quale "parte di manovre regolari finalizzate a rafforzare la capacità di estendere la deterrenza". Le parti, attraverso le manovre, oltre a respingere le minacce nucleari e missilistiche nordcoreane, hanno testato la interoperatività e la capacità di operazioni combinate. "Nei giorni a venire, le Marine militari di Corea del Sud e Usa dimostreranno la loro interoperatività coinvolgendo anche i bombardieri strategici americani".
Abe, è tempo di pressione, non di dialogo - Il dialogo con la Corea del nord "non funzionera'", "ora e' tempo di esercitare la massima pressione" su Pyongyang: lo scrive in un editoriale sul Nyt il premier giapponese Shinzo Abe, affermando di sostenere "fermamente la posizione degli Usa che tutte le opzioni sono sul tavolo". Abe riconosce l'importanza delle sanzioni e della "solidarieta' globale" ma ritiene che "dare priorita' alla diplomazia ed enfatizzare l'importanza del dialogo non funzionera' con la Corea del nord"
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