L'ingresso nel Bundestag di Alternative fuer Deutschland (Adf), il partito nazionalista di Frauke Petry, fa segnare un nuovo salto di qualità dei movimenti cosiddetti populisti e di estrema destra nello scenario politico europeo.
Ecco il quadro dello stato di salute di questi partiti nel Vecchio continente.
* GERMANIA - Adf era entrato l'anno scorso nei parlamenti del Baden-Wuerttemberg, Renania-Palatinato, Sassonia-Anhalt e Meclemburgo-Pomerania. L'obiettivo ora è raggiungere un risultato a doppia cifra nel voto di domenica.
* FRANCIA - La leader del Front National Marine Le Pen è arrivata al ballottaggio con Emmanuel Macron alle elezioni dello scorso aprile, raccogliendo uno storico 21,53% dei voti. L'Fn si è poi fermato al 13,2% alle successive legislative di giugno.
* OLANDA - Alle elezioni del marzo scorso, il Pvv di Geert Wilders, anti-Ue e anti immigrati, era dato per favorito come primo partito ma ha raccolto soltanto 13,1%, arrivando secondo dietro il Vvd del premier Mark Rutte ma guadagnando comunque cinque seggi in più rispetto al voto del 2012.
* BELGIO - Dall'ottobre 2014 sono nella coalizione di governo i nazionalisti fiamminghi dell'N-VA del sindaco di Anversa Bart De Wever, che ha ottenuto il 33% dei voti, e punta, anche se non nell'immediato, all'indipendenza delle Fiandre.
* UNGHERIA - Il partito nazionalista Jobbik, secondo nei sondaggi, punta nelle elezioni del 2018 a prendere il posto del premier Viktor Orban, anch'egli peraltro spesso su posizioni di confronto duro con l'Ue.
* GRECIA - Nel 2015, i neonazisti di Alba Dorata hanno ottenuto oltre il 7% dei voti e rappresentano la terza forza politica.
* SLOVACCHIA - Un elettore su cinque ha votato estrema destra, alle politiche di marzo 2016. Il Partito Nazionale Slovacco (Sns) di Marian Kotleba, neonazista, ha ottenuto oltre l'8%.
* POLONIA - Il nazionalista e conservatore partito Giustizia e Libertà (Pis) fondato dai fratelli Kaczynski è al potere in Polonia con la premier Beata Szydlo, in rotta di collisione su vari dossier con Bruxelles.
* REGNO UNITO - Il partito euroscettico Ukip, orfano del leader Nigel Farage, è rimasto al palo alle ultime elezioni di giugno, rimanendo fuori dal parlamento.
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