L'Italia, con il pressing del premier Giuseppe Conte e del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, insiste nel chiedere "una risposta europea" alla gestione dei flussi migratori del Mediterraneo.
Ma perché questa risposta arrivi, se arriverà, bisogna aspettare ancora. Di certo nulla di decisivo - né sulla questione dei porti di sbarco delle missioni europee, né sulla riforma del regolamento di Dublino sull'asilo - arriverà dal vertice informale dei leader dell'Ue in programma mercoledì e giovedì a Salisburgo. Un appuntamento cui gli Stati del Vecchio Continente arrivano ancora una volta divisi. Delle questioni sul tavolo Conte ha parlato con il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, il cui Paese ha fino a dicembre la presidenza di turno dell'Unione.
Kurz, dopo avere incontrato Merkel e Macron, è sceso a Roma come ultima tappa del suo tour organizzato per tastare il polso alle capitali in vista del vertice. "Se non vogliamo un altro caso Diciotti abbiamo bisogno di una risposta europea", lo ha incalzato Conte. Che all'austriaco ha anche ribadito la posizione fortemente contraria dell'Italia su un'altra questione: quella dei doppi passaporti che Vienna vorrebbe per i cittadini altoatesini di lingua tedesca e ladina.
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