"Dopo aver riportato Niccolò dalla sua famiglia, ci siamo messi subito al lavoro per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess, in Giappone. Oggi posso dirvi che partirà un volo anche per loro, lo abbiamo deciso ieri insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Questa è l'Italia che non lascia mai soli i suoi connazionali. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro, lo Stato c'è e non mancherà". Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Sullo stato di salute degli italiani le notizie sono rassicuranti. "Nessuno di loro presenta sintomi o fa sospettare che ci possa essere un sintomo legato al coronavirus", aveva detto Di Maio, a Pratica di Mare per accogliere Niccolò, il 17enne di Grado rientrato da Wuhan, precisando che l'Unità di crisi della Farnesina li sta sentendo tutti. "Valuteremo tutte le possibilità ed eventuali azioni da intraprendere - aveva anticipato il ministro sempre a Pratica di Mare - per proteggere i nostri connazionali". Via d'uscita a portata di mano anche per i passeggeri americani. Gli Stati Uniti hanno approntato voli charter per evacuare i quasi 400 propri cittadini che, una volta in territorio Usa, dovranno sottoporsi di nuovo a due settimane di quarantena a quanto ha spiegato l'ambasciata Usa a Tokyo in un messaggio ai concittadini a bordo. Non è ancora chiaro quando dovrebbe avvenire l'evacuazione ma secondo alcune fonti tutto dovrebbe essere pronto per domenica. Una svolta determinata dalla preoccupazione crescente in America per le condizioni dei passeggeri sulla nave da crociera di 115 mila tonnellate bloccata nella baia di Yokohama dal 5 febbraio. E secondo una fonte a Tokyo, "un certo numero" di altri Paesi ha mostrato interesse ad analoghe misure di evacuazione. In totale sono 286 i passeggeri infettati, otto dei quali sono in "condizioni serie", ha reso noto il ministero della Sanità nipponico. Per lo sbarco degli altri la nuova data è il 21 febbraio e i "giorni a seguire", ha precisato il presidente dalla Princess Cruises, Jan Swartz, in una lettera che il capitano ha letto ai passeggeri. Il ritardo, ha spiegato Swartz, è dovuto all'impossibilità di completare tutti i test entro la data prevista che era già stata posticipata al 19 febbraio da quella iniziale del 14. "C'è un limite al numero di test che il governo giapponese può completare ogni giorno, così l'esame dei test degli altri nostri ospiti può richiedere alcuni giorni per essere completato", ha aggiunto il presidente della compagnia armatrice. Intanto sulla Diamond Princess da ieri è scattata una ulteriore stretta alle già rigide regole di convivenza. I passeggeri che escono dalle loro cabine devo rispettare una distanza di due metri, e non più di un metro, l'uno dall'altro. Ed è stato ridotto di mezzora, da 90 a 60 minuti, il tempo concesso per stare all'aperto.
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