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Rocco Leone il funzionario Onu sopravvissuto all'agguato in Congo

Congo

Rocco Leone il funzionario Onu sopravvissuto all'agguato in Congo

La sorella all'ANSA: "Abbiamo saputo subito che stava bene, aspettiamo che rientri in Italia"

PRATO, 23 febbraio 2021, 14:01

Redazione ANSA

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Milizie in Congo. Immagine d 'archivio © ANSA/EPA

Milizie in Congo. Immagine d 'archivio © ANSA/EPA
Milizie in Congo. Immagine d 'archivio © ANSA/EPA

La moglie di Rocco Leone, il cooperatore italiano dell'Onu superstite in Congo, ha potuto parlare al telefono con il marito, che l'avrebbe rassicurata sulle sue condizioni. Le avrebbe detto di stare bene. Lo si apprende a Prato da amici dell'unico italiano sopravvissuto all'agguato in Congo dove ieri sono stati uccisi l'ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l'autista Mustapha Milambo. Rocco Leone, direttore aggiunto del World Food Programme (Wfp), 56 anni, non risulta ferito nella sparatoria ma è ricoverato in un ospedale africano in stato di shock.

I carabinieri del Ros, giunti in Congo su delega della Procura di Roma, acquisiranno i verbali delle testimonianze raccolte dagli inquirenti locali delle persone presenti sul luogo dell'agguato all'ambasciatore Luca Attanasio e al carabiniere Vittorio Iacovacci. Tra questi anche il racconto del funzionario italiano.

"Mio fratello Rocco sta bene e grazie al cielo abbiamo saputo come stava immediatamente dai media, subito dopo l'attentato. Sono sicura che questi sono momenti difficili per tutti e chiedo di rispettare per quanto possibile la nostra apprensione". Lo ha detto, parlando brevemente con l'ANSA, Maria Grazia Leone, sorella di Rocco, il funzionario del Pam rimasto illeso durante l'attacco in Congo nel quale sono stati uccisi l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci. "Ora - ha aggiunto la familiare, che vive a Prato - aspettiamo che torni in Italia".

A Prato vivono anche il padre e l'altra sorella di Rocco Leone. La moglie del funzionario invece vive a Firenze dove la coppia si trasferì oltre 20 anni fa. Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ha contattato la famiglia di Rocco Leone assicurando il massimo supporto del Comune ed esprimendo la sua vicinanza.

Rocco Leone ha ancora conoscenti a Prato dove ha vissuto nell'infanzia e in gioventù. Ha frequentato il liceo classico 'Cicognini', poi si è iscritto all'università dove si è laureato in matematica. La sua attività nell'associazionismo pratese è nota per la partecipazione attiva all'Agesci, l'associazione degli scout: è stato a lungo nella sezione 'Prato prima', che ha sede nel quartiere San Paolo. In molti ricordano in città il suo impegno sociale costante e silenzioso.

Dopo la laurea, ricordano sempre gli stessi amici, Rocco Leone ha intrapreso la carriera internazionale nel settore della cooperazione ed è diventato un funzionario del progetto dell'Onu World Food Programme. Il convoglio Onu preso di mira lunedì mattina da un gruppo armato di 6 persone era diretto a Rutshuru per visitare una scuola che era in procinto di ricevere aiuti alimentari. Rocco Leone era in Congo da circa due anni, ma ha lavorato e vissuto in molti altri Paesi africani da molto più tempo, un impegno ventennale. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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