Un divieto dell'aborto quasi totale. L'Arkansas approva la legge più dura d'America per le interruzioni di gravidanza e punta diretto alla Corte Suprema con l'obiettivo di capovolgere la storica sentenza Roe v.Wade del 1973, quella che di fatto ha legalizzato l'aborto negli Stati Uniti. La legge approvata dall'Arkansas vieta l'interruzione di gravidanza in ogni caso con l'unica eccezione del "salvare la vita della donna".
Quindi nessun aborto né per stupro né per incesto o in caso il feto sia affetto da malformazioni: chi viola la norma rischia una multa fino a 100.000 dollari e 10 anni di carcere. "Dobbiamo abolire l'aborto così come abbiamo abolito la schiavitù nel 19mo secolo", ha commentato soddisfatto il repubblicano Jason Rapert, colui che ha sponsorizzato la norma. Il governatore repubblicano Asa Hutchinson ha firmato l'iniziativa nonostante alcune perplessità. "La firmo visto lo schiacciante sostegno di cui gode e perché sono pro vita. E' in contraddizione con i precedenti vincolanti della Corte Suprema ma l'obiettivo è quello di far capovolgere l'attuale normativa" nazionale, ha spiegato Asa ribadendo comunque il suo scetticismo. "Avrei preferito includesse le eccezioni dello stupro e dell'incesto che potrebbero aumentare le chance presso la Corte Suprema", ha detto.
Così come diversi altri stati repubblicani, l'Arkansas preme per approfittare della virata a destra dei saggi americani per cancellare la Roe v. Wade, contro la quale si battono da anni. La stretta dovrebbe entrare in vigore in agosto, ma le attese azioni legali per bloccarla potrebbero far slittare i tempi. "Ci vediamo in tribunale", ha detto seccamente Holly Dickson, direttore esecutivo dell'American Civicil Liberties Unione dell'Akansas, bollando la legge come "crudele e incostituzionale".
Parole di condanna arrivano anche da Planned Parenthood, l'organizzazione che si batte a favore della legislazione abortista. "La Corte Suprema ha 20 leggi" che vanno nella direzione di quella dell'Arkansas "sulla quali potrebbe esprimersi se volesse. Scrivere una legge" come questa "è come inviare una lettera di richiesta alla Corte Suprema, è uno spreco di tempo e di soldi pubblici", ha osservato l'associazione.
Il dibattito sull'aborto ha ripreso slancio con la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema, con la quale i conservatori hanno conquistato la maggioranza fra i saggi. I repubblicani e le associazioni pro vita ritengono che l'attuale composizione della Corte sia l'occasione buona per rivedere la normativa nazionale, e cancellare una volta per tutte la Roe v. Wade. Ma la strada non è facile come potrebbe sembrare anche alla luce di un Congresso e di una Casa Bianca democratici e difensori in prima linea dei diritti delle donne, incluso l'aborto.
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