L'Ucraina ha respinto oggi le accuse dei separatisti appoggiati dalla Russia secondo cui l'esercito di Kiev avrebbe lanciato attacchi con colpi di mortaio nell'est del Paese. "Nonostante il fatto che le nostre posizioni siano state colpite con armi proibite, inclusa l'artiglieria da 122 mm, le truppe ucraine non hanno aperto il fuoco in risposta", ha affermato all'agenzia di stampa Reuters durante una conversazione telefonica - secondo quanto riportato online - un addetto stampa dell'Operazione Join Forces ucraina. I separatisti appoggiati dalla Russia nell'Ucraina orientale avevano accusato oggi le forze governative di aver aperto il fuoco sul loro territorio quattro volte nelle ultime 24 ore, affermando che stavano cercando di stabilire se qualcuno fosse stato ferito o ucciso.
L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha registrato nelle prime ore di oggi "episodi di bombardamenti multipli lungo la linea di contatto nell'Ucraina orientale": lo riporta il Guardian, che cita l'agenzia di stampa Reuters. I separatisti appoggiati da Mosca attivi nella regione hanno accusato oggi l'Ucraina di avere aperto il fuoco quattro volte nelle ultime 24 ore. Un'accusa smentita da Kiev.
L'esercito ucraino ha reso noto che le forze separatiste appoggiate dalla Russia nell'Ucraina orientale hanno sparato colpi di mortaio contro un villaggio nella regione di Lugansk, colpendo un asilo. Secondo i militari, non ci sono stati feriti. Lo riporta il Guardian, che pubblica alcune immagini diffuse da ufficiali militari ucraini che mostrano l'asilo danneggiato preso di mira nel villaggio di Stanytsia Luhanska.
"Oggi invieremo la lettera di risposta agli Usa, sarà resa pubblica perché crediamo indispensabile che le persone possano
avere un'idea precisa di ciò che sta accadendo". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in conferenza stampa
a Mosca con Luigi Di Maio, secondo il quale "c'è tutta la disponibilità russa a trovare una soluzione diplomatica alla
crisi" in Ucraina e lo stesso vale da parte di Kiev. E questa strada "significa evitare ogni tipo di sanzioni". Ma restano
tensioni sull'annuncio russo sul ritiro delle truppe, che gli Usa definiscono "falso".
Il ritiro dell'esercito russo dal confine con l'Ucraina richiederà tempo. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
La Bielorussia, alleata della Russia di Vladimir Putin, è pronta ad ospitare "armi nucleari" in caso di minaccia occidentale. Lo ha detto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
A Bruxelles intanto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in apertura del secondo giorno di ministeriale Difesa ha riaffermato che "il nostro sostegno a Ucraina e Georgia continua".
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