"In Italia stiamo assistendo a quasi 10mila ucraini che sono arrivati, metà donne e un po' meno della metà sono bambini e il resto uomini. La maggior parte arriva tramite frontiera terrestre italo-slovena. L'incremento quotidiano sta aumentando: sono arrivate 2.500 persone in più tra ieri e oggi, ma arrivano con flussi che risultano al momento gestibili. Queste persone sono in una sorta di rete familiare che si è attivata e in qualche caso anche attraverso strutture territoriali". Così il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. "Se numeri dovessero aumentare dobbiamo attrezzarci da un punto di vista operativo", aggiunge.
Sono 9.058 i cittadini ucraini entrati in Italia dall'inizio del conflitto fino alle ore 8 di oggi: 4.484 donne, 1.041 uomini e 3.533 minori. Principali destinazioni Roma, Milano, Bologna e Napoli. Lo afferma in un tweet il Viminale. In 24 ore gli ingressi sono stati circa 2.450.
Il ministero della Salute allerta le Regioni perché predispongano risorse per garantire tamponi e vaccini anti-Covid ai rifugiati dell'Ucraina: "In relazione alla crisi in corso e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese, si prega di voler allertare le Aziende Sanitarie Locali ai fini della individuazione e predisposizione di risorse necessarie all'esecuzione di test diagnostici-tamponi oro/rinofaringei antigenici e molecolari per infezione da SarsCoV2 ed alla somministrazione di vaccini anti-Covid e altre vaccinazioni di routine per tale popolazione a rischio". Lo indica la nuova circolare ministeriale. La circolare 'Crisi Ucraina - Prime Indicazioni per Aziende Sanitarie Locali' è firmata dal direttore della Prevenzione del dicastero Gianni Rezza e dal direttore programmazione sanitaria Andrea Urbani.
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