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I russi hanno lasciato la centrale di Chernobyl

I russi hanno lasciato la centrale di Chernobyl

L'allarme di Kiev: 'Smilitarizzare l'area, c'è il rischio di una catastrofe'

ROMA, 01 aprile 2022, 07:17

Luca Mirone

ANSACheck

Una immagine satellitare mostra 100 veicoli militari a Chernobyl, 130 Km a nord di Kiev in Ucraina, 27 febbraio 2022. I video mostrano carri armati russi. TWITTER BLACKSKY - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una immagine satellitare mostra 100 veicoli militari a Chernobyl, 130 Km a nord di Kiev in Ucraina, 27 febbraio 2022. I video mostrano carri armati russi. TWITTER BLACKSKY - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una immagine satellitare mostra 100 veicoli militari a Chernobyl, 130 Km a nord di Kiev in Ucraina, 27 febbraio 2022. I video mostrano carri armati russi. TWITTER BLACKSKY - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Le forze russe hanno lasciato la centrale di Chernobyl che avevano occupato dal 24 febbraio, primo giorno dell'invasione dell'Ucraina. Lo rende noto l'agenzia ufficiale ucraina per la gestione della zona della centrale su Facebook. "Non ci sono più stranieri all'interno della centrale nucleare di Chernobyl", ha riferito l'agenzia.

    All'inizio della giornata i russi si sono messi in marcia in due colonne in direzione della Bielorussia, lasciando nell'area della centrale nel nord del Paese solo un piccolo contingente, ha comunicato l'azienda di Stato Energoatom. Chernobyl, nonostante fosse spenta dal disastro del 1986, era stata presa dai russi il 24 febbraio, il primo giorno dell'invasione. Con l'obiettivo, secondo diversi analisti, di controllare la via più rapida verso Kiev partendo dal confine bielorusso.

    La gestione del sito da parte dei russi si è rivelata molto problematica, con continue interruzioni della corrente elettrica, necessaria per attivare i sistemi di raffreddamento dell'impianto di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito, ed il conseguente rischio di fughe radioattive. Inoltre, i numerosi incendi che si sviluppano in questa stagione hanno reso la zona ancora più tossica. E le conseguenze, sulla salute dei soldati occupanti, cominciano ad emergere.

    Alcune fonti dell'agenzia che sovrintende la zona di esclusione hanno riferito che le truppe impiegate a Chernobyl sono in cura per malattie da radiazioni in Bielorussia. Questa settimana, secondo media di Minsk, almeno sette autobus carichi di soldati sono arrivati in un centro specializzato a Gomel.

    Secondo le testimonianze degli addetti all'impianto, i militari russi hanno attraversato senza dispositivi di protezione la cosiddetta Foresta Rossa, area boschiva altamente tossica che circonda il sito della centrale, vietata anche agli addetti ai lavori. I blindati hanno sollevato nuvole di polvere radioattiva che probabilmente ha contaminato i soldati all'interno. E' stato un "suicidio", ha sottolineato una delle fonti che lavora alla gestione di Chernobyl.

    Per Kiev la mancanza di accortezza da parte dei russi è allarmante. "La situazione a Chernobyl è catastrofica, non hanno il controllo. Si rischiano effetti ad ampio raggio", ha sottolineato la vicepremier Iryna Vereshchuk. Affermando che gli occupanti utilizzano munizioni e armi vecchie, che possono detonare durante il trasporto. La loro presenza, inoltre, impedisce ai vigili del fuoco di intervenire per spegnere i roghi. L'unica soluzione per evitare il peggio è smilitarizzare l'area di Chernobyl, ha sottolineato la vicepremier ucraina, che ha fatto una richiesta formale al segretario generale dell'Onu Guterres. Esortandolo ad inviare una missione ispettiva.

    Oltre a Chernobyl i russi controllano la centrale di Zaporizhzhia, che fu bombardata nei primi giorni dell'invasione, facendo temere un'altra catastrofe. Il capo dell'Aiea Rafael Grossi ha appena visitato l'impianto nel sud dell'Ucraina, uno dei quattro attivi in tutto il Paese. Ed ha espresso l'auspicio che Kiev e Mosca trovino un'intesa il prima possibile e che la centrale "torni sotto il controllo degli ucraini". 
   

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