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Ucraina, i russi sparano su una colonna di auto: 4 civili morti

Ucraina, i russi sparano su una colonna di auto: 4 civili morti

Biden: nuovi aiuti militari a Kiev per 150 milioni di dollari. Zelensky apre alla pace rinunciando alla Crimea

07 maggio 2022, 11:54

Redazione ANSA

ANSACheck

Russian invasion of Ukraine © ANSA/EPA

Russian invasion of Ukraine © ANSA/EPA
Russian invasion of Ukraine © ANSA/EPA

Le forze russe hanno sparato ieri su una colonna di 15 auto di civili in fuga da una città occupata da Mosca nella regione di Kharkiv (est), uccidendo almeno 4 persone: lo riporta l'agenzia Unian. Le auto avevano lasciato la città di Volchansk, nel distretto di Chuguevsky, e sono state attaccate vicino alla città di Stary Saltov. La polizia ucraina ha trovato sei auto danneggiate e 4 corpi bruciati. Intanto le forze ucraine hanno respinto ieri 8 attacchi russi e abbattuto almeno 14 droni dell'esercito di Mosca, riporta l'agenzia Ukrinform. Secondo l'ufficio stampa dell'Operazione delle forze congiunte, sono stati distrutti tre carri armati russi, oltre a 8 sistemi di artiglieria, 7 veicoli corazzati da combattimento, 3 unità di equipaggiamento speciale e un veicolo.

E' sempre più critca la situzione dell'acciaieria di Azovstal a Mariupol paragonata all'inferno dal premier ucraino Zelensky e dal segretario delle Nazioni Unite. "La cosa peggiore è che abbiamo ancora civili nei rifugi antiaerei", ha detto, precisando che "ultimamente, dopo un pesante bombardamento sono morti 2 civili e penso 10 feriti. Sono cinquanta i civili evacuati oggi dall'acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo affermano le autorità di Kiev, mentre i media russi hanno dato notizia di 51 evacuati in tutto, compresi alcuni bambini. I corridoi umanitari resteranno ora chiusi fino a domani mattina, nell'ultimo giorno del cessate il fuoco annunciato da Mosca, sottolinea la Tass.

Una manifestazioni delle mogli dei militari ucraini sotto assedio nell'acciaieria Azovstal di Mariupol che chiedevano negoziati con i russi per ottenere l'evacuazione dei mariti, è stata dispersa dalla polizia a Kiev, secondo quanto riferisce il Guardian. Gli agenti hanno inoltre consegnato cartoline per l'arruolamento nell'esercito agli uomini che erano presenti al raduno. Una cinquantina di persone si erano radunate, nonostante il divieto delle autorità, nella Piazza dell'Indipendenza, per chiedere che le trattative per l'evacuazione non riguardino solo i civili, ma anche gli uomini in armi, tra cui membri del Reggimento Azov.

Il presidente americano Joe Biden firmerà lunedì 9 maggio, giorno in cui in Russia si celebra la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, la legge che velocizzerà la fornitura di armi all'Ucraina. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. Il provvedimento era stato approvato da Camera e Senato a fine aprile. La legge, che si chiama 'Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act', si ispira alla misura del 1941 che permise agli Usa di armare l'esercito britannico contro Hitler e consente di prestare equipaggiamento militare a qualsiasi governo straniero "la cui difesa sia valutata vitale dal presidente Usa".

L'Ucraina sarebbe disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero "sulle posizioni del 23 febbraio". Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, intervenendo in video alla Chatham House, think tank britannico con sede a Londra, e lasciando intendere che almeno per ora Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea, annessa dai russi nel 2014. "Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati", ha poi precisato, evitando di avanzare richieste pure su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk sottratta a sua volta al controllo di Kiev dal 2014.

Il coprifuoco è stato annunciato nella provincia di Odessa per il 9 maggio, giorno in cui si festeggia la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, per l"alto rischio" che i russi bombardino la città in quella data. Lo riferisce il Kyiv Independent. Il coprifuoco rimarrà in vigore dalle 17 di domenica 8 maggio alle 5 di martedì 10.

I russi credono di poter restare "impuniti" rispetto "ai loro crimini di guerra poiché hanno il potere di uno Stato nucleare", ha denunciato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, non senza definire l'attacco delle forze di Mosca all'Azovstal di Mariupol come un qualcosa che "non è un'azione militare" bensì "un tortura" mediante il tentativo di prendere "per fame" gli assediati. Una strategia, ha rincarato, frutto "dell'atteggiamento bestiale" dei militari russi alimentato a suo dire da decenni di "odio" e di "propaganda anti ucraina".

La Russia resterà "per sempre" nel sud dell'Ucraina, ha affermato un importante esponente del Parlamento di Mosca, Andrei Turchak.

Intanto le forze russe stanno bombardando Odessa dal territorio della Crimea, lanciando missili. Lo riporta l'agenzia Unian sottolineando che nella città risuonano le sirene. "Si possono sentire esplosioni a Odessa. La difesa aerea sta funzionando. Rimani al riparo", l'appello lanciato alla popolazione.

'L'INFERNO'
Le forze russe continuano a bombardare l'acciaieria Azovstal anche se "i civili devono ancora essere evacuati": lo ha detto questa notte il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, paragonando la situazione nel grande impianto siderurgico di Mariupol all'inferno. Lo riporta il Kyiv Independent. "Le donne e tanti bambini sono ancora lì - ha affermato Zelensky -. Immaginate l'inferno: più di due mesi di continui bombardamenti e morte costante nelle vicinanze. Non è chiaro quanti civili rimangano intrappolati nell'impianto". Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha definito la zona di guerra di Mariupol un "inferno". L'Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa hanno finora aiutato quasi 500 civili a fuggire dall'area dell'acciaieria di Azovstal nella città portuale in due operazioni la scorsa settimana. Una terza operazione dell'Onu per l'evacuazione di civili da Mariupol è iniziata nelle ultime ore. 

Mariupol l'inferno in terra, a Kiev riprende la vita

VERSO IL 9 MAGGIO
Al momento le celebrazioni a Mariupol il 9 maggio per il giorno della vittoria sono impossibili. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. "Non ho informazioni su una delegazione ufficiale", ha detto Peskov rispondendo ad una domanda sul possibile invio da parte di Mosca di una delegazione ufficiale a Mariupol per il giorno della vittoria. L'organizzazione delle celebrazioni nella città, ha detto, "è impossibile per ovvie ragioni". Peskov, riporta Interfax, ha detto comunque di essere certo che arriverà il momento per queste celebrazioni. "I cittadini ucraini dovrebbero prestare particolare attenzione agli allarmi dell'8 e 9 maggio: in questi giorni, gli occupanti russi possono organizzare massicci bombardamenti di vari insediamenti per aumentare il terrore della popolazione civile". L'allerta è dal Consiglio nazionale di sicurezza e Difesa ucraino, secondo quanto riporta l'Unian. "Le truppe russe non possono vantare risultati significativi al fronte prima del Giorno della Vittoria e il rischio di massicci bombardamenti delle città è in aumento. Durante questi due giorni, le forze dell'ordine lavoreranno in modalità intensificata", aggiunge.

BRUCIA LA FREGATA RUSSA
Una fregata russa Petrel 11356R sta bruciando vicino a Snake Island, nel Mar Nero, dopo essere stata colpita da un razzo ucraino Neptune. Lo conferma il deputato popolare Oleksiy Honcharenko su Telegram, citato dai media ucraini. Un'esplosione si sarebbe verificata sulla nave, seguita da un incendio. Aerei russi stanno sorvolando quell'area del Mar Nero e navi di soccorso sono arrivate dalla Crimea in aiuto della fregata. Secondo i dati aggiornati dello Stato maggiore ucraino "i russi hanno perso una nave".
La fregata russa colpita nel Mar Nero che sta bruciando vicino all'Isola dei Serpenti sarebbe l'Admiral Makarov', coinvolta in un attacco alla città di Odessa in aprile. Un obiettivo prezioso per gli ucraini - secondo Forbes - poiché è l'ultima e più moderna nave della sua classe. Tutte e tre le fregate della classe Admiral Grigorovich appartengono alla Flotta del Mar Nero, con base a Sebastopoli. Sono armate con 24 missili terra-aria a medio raggio Buk e otto missili da crociera Kalibr. Queste fregate possono scortare altre navi e anche attaccare obiettivi a terra. Dopo l'affondamento dell'incrociatore Moskva, la flotta russa del Mar Nero era scesa a soli tre grandi navi combattenti, la migliore è proprio la nuova fregata missilistica Admiral Makarov. Il Cremlino non ha alcuna informazione su navi russe colpite nel mar Nero. Lo afferma il portavoce Dmitry Peskov sottolineando come la notizia del missile che avrebbe centrato la fregata Admiral Makarov provenga da fonti ucraine. Neanche il Pentagono non ha elementi che possano confermare che la fregata russa Makarov sia stata colpita dall'Ucraina. "E' tutto il giorno che ci stiamo lavorando ma al momento non abbiamo informazioni che corroborino queste notizie", ha detto il portavoce del Dipartimento della Difesa americana, John Kirby.

Gli ucraini annunciano: 'Colpito la fregata russa Admiral Makarov'. Dubbi sul video

SENZA ACQUA GIA' 1,6 MILIONI DI UCRAINI
L'Ucraina sarebbe disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero "sulle posizioni del 23 febbraio". Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, intervenendo in video alla Chatham House, think tank britannico con sede a Londra, e lasciando intendere che almeno per ora Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea, annessa dai russi nel 2014. "Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati", ha poi precisato, evitando di avanzare richieste pure su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk sottratta a sua volta al controllo di Kiev dal 2014.

BOTTA E RISPOSTA SULL'INTELLIGENCE
'Gli Usa hanno fornito informazioni di intelligence che hanno aiutato gli ucraini a uccidere numerosi generali russi'. Le rivelazioni del New York Times. E la Cnn: 'Anche per colpire la Moskva'. L'ira della Casa Bianca sugli scoop dei media. 'Mosca ha mentito ripetutamente a questo Consiglio con una sfrenata serie di teorie di complotti e disinformazione, ogni falsità più ridicola dell'altra'. Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. "Non abbiamo fornito nessuna informazione specifica all'Ucraina per colpire l'incrociatore russo Moskva". Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, smentendo le notizie rivelate a fonti informate alla Cnn. "Non siamo stati coinvolti nella decisione di Kiev di colpire la nave da guerra né nelle operazioni che hanno portato all'attacco", ha sottolineato, spiegando che gli Stati Uniti non erano stati informati dall'Ucraina "sulle sue intenzioni di colpire l'incrociatore" di Mosca.

Ucraina, l'attacco all'acciaieria Azovstal di Mariupol


STALLO DEI NEGOZIATI
"I colloqui di pace tra Russia e Ucraina sono in fase di stallo". Lo affermato oggi Alexey Zaitsev, vicedirettore del dipartimento di informazione e stampa del ministero degli Esteri russo, stando a quanto scrive l'agenzia russa Tass. "Le dichiarazioni dei politici ucraini sono la prova più evidente della loro riluttanza a proseguire" i colloqui, ha aggiunto. "Ad esempio, il 4 maggio Zelensky ha dichiarato di non vedere una prospettiva per i colloqui, mentre il capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov "ha respinto ogni possibilità di un accordo di pace con la Russia", ha proseguito.


'RAPITI'
L'Onu ha individuato 180 casi di detenzioni arbitrarie e possibili sparizioni forzate di funzionari locali, giornalisti, attivisti, ex membri dell'esercito e altri civili da parte delle truppe russe in zone dell'Ucraina controllate da Mosca: lo ha detto l'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, riporta il Guardian. Cinque di queste persone sono state trovate morte e alcune sono state portate in Bielorussia e Russia, all'insaputa delle loro famiglie. Sono stati riscontrati anche otto casi di possibili sparizioni forzate di individui filo-russi nel territorio controllato dall'Ucraina.


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