Le forze armate russe hanno annunciato di voler ritirare le truppe dall'Isola dei Serpenti, "per non ostacolare gli sforzi dell'Onu per liberare le esportazioni alimentari ucraine". Lo riferisce la Tass. Tuttavia, a Kiev non sarà consentito di usare l'isola come base per le sue esportazioni. "Il 30 giugno, in segno di buona volontà, le forze armate russe hanno completato i loro compiti sull'Isola dei Serpenti e hanno ritirato una guarnigione di stanza lì", ha affermato il ministero della Difesa in una nota.
"La decisione delle Forze armate russe di ritirare le truppe dall'isola dei Serpenti non permetterà a Kiev di sfruttare a suo favore la questione dell'esportazione del grano". Lo afferma, secondo la Tass, un alto ufficiale dell'esercito russo. L'esercito ucraino ha salutato "la liberazione di un territorio strategico", dopo l'annuncio arrivato da Mosca. "Ringrazio i difensori della regione di Odessa che hanno fatto tutto il possibile per liberare un territorio strategicamente importante", ha detto su Telegram il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeriy Zalouzhniy.
Le autorità filorusse riferiscono intanto che una nave con settemila tonnellate di grano ha lasciato il porto ucraino occupato di Berdyansk ed è diretta verso 'Paesi amici'.
E mentre l'Ucraina sostiene che l'attacco al centro commerciale Amstor di Kremenchuk di lunedì è stato lanciato dai bombardieri russi Tu-22M3 dallo spazio aereo della regione russa di Kursk, e rilascia un video del raid al mall, confrontando le immagini satellitari della città prima e dopo i bombardamenti, "che confutano le invenzioni della propaganda russa" sul fatto che il centro commerciale in quel momento fosse chiuso, Mosca replica che sostenendo l'attacco sarebbe stato concepito da Kiev alla vigilia di eventi internazionali per fare in modo che l'Occidente fornisca più armi all'Ucraina. Lo ha detto l'inviato russo all'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), Alexander Lukashevich, secondo quanto riporta la Tass. "È stato un finto incidente".
Martedì il ministero della Difesa russo aveva negato il bombardamento sul centro commerciale affermando invece che un "missile di precisione" aveva colpito un deposito in cui erano stoccate armi inviate dagli Usa e dall'Europa provocando un incendio che poi si era propagato al vicino centro commerciale, che in quel momento "era chiuso".
La città di Lysychansk nell'Ucraina orientale intanto è sotto incessanti bombardamenti mentre la Russia prosegue la sua offensiva nella regione: lo ha detto alla tv ucraina il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai, secondo quanto riporta il Guardian. "I combattimenti proseguono senza sosta. I russi sono costantemente all'offensiva. Non c'è tregua. Viene bombardato assolutamente tutto", ha detto Gaidai. Le autorità ucraine hanno affermato che stanno cercando di evacuare i circa 15.000 residenti rimasti in città.
Secondo l’intelligence britannica, gli ucraini continuano però a mantenere le loro posizioni dopo la loro ritirata da Severodonetsk, mentre quelle russe proseguono un accerchiamento strisciante da Popasna, una trentina di km a sud – evitando così di attraversare di nuovo il fiume Siverskyi Donets, che divide Lysychansk da Severodonetsk. Secondo il rapporto, pubblicato dal ministero della Difesa britannico su Twitter, attualmente i combattimenti sul terreno sono concentrati nella zona della raffineria, a circa 10 km a sudovest dal centro della città. A livello operativo, prosegue l'intelligence, le forze russe continuano a segnare progressi limitati mentre cerano di accerchiare i difensori ucraini nel nord della regione di Donetsk avanzando da Izium.
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica fa sapere di aver di nuovo perso la connessione remota con i suoi sistemi di sorveglianza dei dispositivi di sicurezza installati nella centrale nucleare di Zaporizhzhya. “Ciò sottolinea la necessità che l'Aiea visiti la struttura nel prossimo futuro", ha detto il direttore generale dell'agenzia, Rafael Grossi.
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