Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Ucraina per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo Dmytro Kuleba. Intanto, ha visitato Irpin. la cittadina a meno di 10 chilomentri dalla capitale. "Qui ad Irpin c'è una città distrutta, rasa al suolo, e in Italia c'è ancora chi nega i fatti che sono avvenuti ad opera delle truppe russe, ad opera di Putin", ha detto Di Maio, sottolineando che "non potevamo che aiutare e sostenere questo popolo, che fornirgli tutto l'aiuto possibile per difendersi dall'invasore. Gli ucraini non stanno difendendo solo sé stessi ma stanno difendendo la libertà di tutta l'Europa e noi dobbiamo scegliere da che parte stare. Come governo italiano, abbiamo scelto di stare dalla parte del popolo ucraino. Nel difendere l'Europa, non possiamo che incoraggiarli a continuare". Interrogato su un possibile cambiamento della posizione italiana dopo le elezioni politiche, il titolare della Farnesina ha detto che "Dobbiamo augurarci che non cambi niente, che si continui a sostenere con tutte le forze possibili
questo Paese perché l'Ucraina è la frontiera dell'Europa, non sta difendendo solo sé stessa".
Di Maio è sbarcato nella capitale ucraina dopo una notte nella quale sono state udite esplosioni nella regione circostante. Il governatore locale, Oleksiy Kuleba, ha detto che sono stati registrati "due lanci" di missili russi. Finora non sono state registrate vittime o danni agli edifici residenziali o alle infrastrutture. Intorno alle 3 del mattino le autorità hanno sollecitato i residenti a cercare immediatamente un riparo.
È di almeno 25 morti, incluso un bambino di 11 anni, il bilancio dell'attacco missilistico russo di ieri alla stazione ferroviaria di Chaplyne. I feriti sono una cinquantina. Il ministro degli Estero Dmytro Kuleba ha pubblicato su Twitter immagini del raid russo. Ma Mosca ha negato aver colpito obiettivi civili: il ministero della Difesa russo ha dichiarato che nella stazione di Chaplyne quello che è stato colpito con un missile Iskander è stato un treno militare, e nell'attacco sono morti più di 200 soldati ucraini.
Durante una riunione speciale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha avvertito che "qualsiasi ulteriore escalation potrebbe portare all'autodistruzione" e dunque "la sicurezza dell'impianto deve essere garantita e l'impianto deve essere ristabilito come infrastruttura puramente civile". Nella stessa riunione il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato Mosca di aver "portato il mondo sull'orlo di una catastrofe nucleare". "I bombardamenti russi su Zaporizhzhia mettono l'Europa sotto la minaccia delle radiazioni, questo è un fatto. Mosca deve porre fine immediatamente al ricatto nucleare", ha sottolineato. Intanto il direttore generale dell'Agenzia atomica dell'Onu (Aiea), Rafael Mariano Grossi ha informato su Twitter che sono in corso "importanti discussioni tecniche a Istanbul riguardo all'imminente missione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica alla centrale nucleare di Zaporizhzhya in Ucraina", pubblicando un foto in cui si trova a colloquio con Alexei Likhachev, il direttore generale dell'agenzia statale russa per l'energia atomica Rosatom. Al riguardo, l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, ha detto che "siamo pronti a dare assicurazioni per quello di cui siamo responsabili. Possiamo garantire la sicurezza per la nostra parte, non possiamo dare garanzie per l'Ucraina". Rispetto a quando potrebbe avvenire la missione, parlando con i giornalisti a margine del Consiglio di Sicurezza Onu, ha risposto: "prima è meglio è. Speriamo alla fine di agosto primi di settembre, ma dipende dai risultati dei negoziati".
Ieri il centro di Kiev, nella giornata dell'anniversario che è coincisa con il sesto mese di guerra, non ha ospitato la tradizionale parata militare, per motivi di sicurezza, perché le autorità hanno vietato gli assembramenti pubblici. Le celebrazioni hanno avuto comunque un significato importante, di cui Zelensky si è fatto portavoce. "Per noi - ha assicurato il presidente in un video-intervento con il monumento per l'indipendenza sullo sfondo - l'Ucraina è l'intera Ucraina, tutte e 25 le regioni, senza concessioni o compromessi. Non importa che esercito abbiate, ciò che conta è la nostra terra e lotteremo per questo fino alla fine".
Zelensky: 'Ci batteremo fino alla fine, nessun compromesso'
La sfida a Vladimir Putin, quindi, è lanciata, anche per i territori che lo zar ritiene irrinunciabili, come la Crimea e il Donbass. Tanto che a Mosca, secondo il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, si sta lavorando ad una serie di "referendum farsa" non solo nel Donetsk e nel Lugansk ma anche a Kherson, Zaporizhizhia e Kharkiv. Repliche del voto organizzato in Crimea nel 2014, che ne sancì l'annessione alla Russia.
La festa dell'indipendenza per Zelensky è stata l'occasione per ricevere il rinnovato sostegno dei principali alleati della Nato, da Joe Biden a Emmanuel Macron e Olaf Scholz, per l'Italia da Sergio Mattarella e Mario Draghi (il capo dello Stato ha definito "legittima la resistenza" di Kiev "alla brutale aggressione russa").
Boris Johnson si è spinto oltre, facendo visita al collega in mimetica. Il premier britannico dimissionario, unico leader a volare in Ucraina per tre volte dall'inizio della guerra, ha assicurato che anche chi gli succederà a Downing Street resterà al fianco di Kiev. "Credo che l'Ucraina possa vincere e che vincerà", ha affermato, promettendo altri aiuti militari da 56 milioni di dollari, che includono droni di ultima generazione e sistemi per il lancio di missili.
Festa Indipendenza Ucraina, Boris Johnson a Kiev
Ben più ingente il nuovo pacchetto di aiuti stanziato dagli Stati Uniti: quasi 3 miliardi di dollari. "La più grossa tranche di assistenza alla sicurezza finora fornita", ha ricordato Biden.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA