"Non rinuncerò mai" a lottare contro il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha detto alla Bbc Leonid Volkov, braccio destro del defunto leader dell'opposizione russa, Alexei Navalny, nella prima intervista dopo la recente aggressione a colpi di martello subita davanti alla sua abitazione in Lituania dove vive in esilio.
Volkov ha dichiarato a 'Sunday with Laura Kuenssberg' della Bbc che Navalny "ci ha chiesto di non arrenderci mai e di continuare il nostro lavoro... per sconfiggere Putin e costruire la bella Russia del futuro". Fare ciò è "l'unico modo pratico per preservare la sua eredità e far sì che il suo ultimo sacrificio non sia stato vano", ha detto Volkov, in videocollegamento.
Ha quindi definito Navalny un "grande uomo, una personalità ispiratrice, un vero eroe e un grande e abilissimo leader politico", la cui morte è una "ferita aperta nei nostri cuori" e che non può essere sostituita. Ma ora il compito dell'opposizione è quello di sostenere la moglie di Navalny, Yulia, come nuovo "leader carismatico", ha aggiunto.
Volkov ha poi ricordato l'attacco subito a marzo quando qualcuno ha rotto il finestrino dell'auto e gli ha spruzzato gas lacrimogeno negli occhi prima di colpirlo con un martello. Il messaggio dietro l'aggressione era "sappiamo dove vivi, possiamo ucciderti, ti stiamo cercando", ha detto. Tre persone sono state arrestate il mese scorso in merito all'aggressione che Volkov attribuisce direttamente a Putin. Quindi ha lanciato un appello all'Occidente perché venga fermato. "Se ci sono 50 cose che possiamo fare, dobbiamo farle tutte e 50, se ne fai 49, non è abbastanza, perché questa è la più grande minaccia per il mondo che abbiamo visto negli ultimi 80 anni", ha detto.
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