Con l'inizio in Argentina
della seduta in Senato per l'approvazione in seconda lettura del
pacchetto di riforme sulla deregulation e le privatizzazioni
battezzato "Legge Base" prende il via oggi una giornata cruciale
per il governo del presidente ultraliberista Javier Milei.
Il governo è in minoranza al Senato e ha portato avanti nelle
ultime ore negoziati febbrili sia per ottenere il quorum per
dare inizio alla seduta sia per riuscire a far passare la legge
anche fosse solo con il margine più stretto di 37 voti. In caso
di esito positivo sarebbe la prima legge approvata dal
Parlamento in sei mesi di governo.
Si prevede che il dibattito si protrarrà fino a notte fonda
mentre gli occhi sono puntati nel frattempo anche alle reazioni
dei mercati, attenti al dibattito su una legge che include anche
un Regime speciale per i grandi investimenti (Rigi) e un ampio
pacchetto di alleggerimento fiscale.
Gli analisti prevedono che la legge verrà approvata in
generale, con alcune modifiche in particolare, ma tutti gli
scenari sono aperti e se l'approvazione non dovesse arrivare,
sul piano finanziario potrebbe aprirsi un contesto complesso.
L'opposizione composta dal peronismo e dai partiti della
sinistra insieme ai sindacati hanno indetto un corteo di fronte
al palazzo del Congresso contro il progetto di riforma. A
fronte del pericolo di incidenti le autorità hanno transennato
l'intero parlamento schierando anche un ingente numero di agenti
in tenuta antisommossa.
La grande incertezza sull'esito del dibattito e l'eventualità
che sia necessario il voto della stessa presidente del Senato,
Vittoria Villaruel, per sbloccare la parità, ha obbligato il
presidente Javier Milei a posticipare alle ultime ore della
notte di oggi la partenza per l'Italia, dove è prevista la sua
partecipazione al G7 in Puglia.
L'assenza di Milei dal Paese obbligherebbe infatti Villaruel,
in qualità di vice presidente della Nazione, a ricoprire le veci
di Capo dello Stato e delegare la conduzione del Senato.
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