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Una proposta dettagliata degli Usa per l'accordo a Gaza

Una proposta dettagliata degli Usa per l'accordo a Gaza

I negoziatori israeliani aprono sul corridoio Filadelfia, malgrado l'oltranzismo di Netanyahu

ROMA, 05 settembre 2024, 07:55

Redazione ANSA

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La disperazione dei civili a Gaza © ANSA/AFP

La disperazione dei civili a Gaza © ANSA/AFP

   Gli Stati Uniti dovrebbero presentare una bozza di proposta rinnovata e più dettagliata, che includerà dettagli sull'attuazione di un accordo di cessate il fuoco a Gaza e di scambio degli ostaggi. Lo scrive il Wall Street Journal, che cita funzionari statunitensi.

    La nuova bozza di proposta dovrebbe descrivere nel dettaglio come avverrà lo scambio di ostaggi e specificare le condizioni in base alle quali le parti potranno tornare a combattere.

 

    La proposta specificherà anche per quanto tempo potrà durare la presenza israeliana nel corridoio Filadelfia, la lingua di terra tra Gaza e l'Egitto. 

I negoziatori israeliani per il ritiro dall'Asse Filadelfia, malgrado Netanyahu 

   I negoziatori israeliani hanno dichiarato ai mediatori di sostenere ancora un ritiro completo dell'Idf dal Corridoio Filadelfia, tra l'Egitto e Gaza, nella seconda fase dell'accordo, nonostante le parole di lunedì del primo ministro Benyamin Netanyahu secondo cui Gerusalemme deve mantenere una presenza militare nell'Asse a tempo indeterminato. Lo ha riferito la tv pubblica Kan.

     Poche ore prima della conferenza stampa del premier, il capo del Mossad David Barnea è volato d'urgenza a Doha per informare il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani della posizione di Gerusalemme. L'ufficio di Netanyahu non ha smentito queste notizie, sostenendo invece che il gabinetto di sicurezza non ha ancora discusso la seconda fase dell'accordo.

     Gli Stati Uniti hanno dichiarato che Israele ha accettato l'ultima proposta, che richiede all'Idf di ritirarsi dalle aree densamente popolate lungo il corridoio Filadelfia durante la prima fase di sei settimane dell'accordo. Le dichiarazioni dei portavoce dell'amministrazione Biden hanno lasciato aperta la possibilità che le truppe israeliane rimangano in altre parti del corridoio che non sono adiacenti alle aree densamente popolate del tratto di confine tra Egitto e Gaza. 

Sei leader di Hamas accusati di terrorismo negli Usa, ma tre sono morti 

    Sono sei in tutto i dirigenti di Hamas incriminati dagli Usa per terrorismo in relazione al massacro del 7 ottobre in Israele, con una denuncia secretata presentata a New York in febbraio e resa nota solo oggi. Oltre al capo Yahya Sinwar, che si ritiene si nasconda nei tunnel sotterranei di Gaza, nel mirino della giustizia americana sono finiti tre leader che nel frattempo sono stati uccisi.

    Tra loro c'è Ismail Haniyeh, che era il leader politico del gruppo fino a quando non è stato assassinato a Teheran a luglio, apparentemente da Israele. Gli altri due sono Mohammed Deif, un alto leader militare di Hamas fino a quando non è stato presumibilmente ucciso da Israele in un'operazione di luglio, e Marwan Issa, un vice comandante dell'ala militare di Hamas fino a quando non è stato eliminato a marzo in un'operazione israeliana a Gaza City.

    Dei sei funzionari di Hamas accusati dagli Stati Uniti, si ritiene che altri due siano ancora vivi. Uno di loro, Khaled Meshaal, è descritto dai funzionari statunitensi come il capo dell'ufficio della diaspora di Hamas, che dirige le attività del gruppo al di fuori della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. L'altro, Ali Baraka, è il capo delle Relazioni nazionali all'estero di Hamas. 

Washington indaga sull'ostaggio israeliano-americano

    Il dipartimento di Giustizia sta indagando sull'omicidio avvenuto la scorsa settimana di Hersh Goldberg-Polin, un israeliano-americano di 23 anni che era tra gli ostaggi sequestrati da Hamas a Gaza. L'esercito israeliano ha trovato il suo corpo e quello di altri cinque ostaggi uccisi in un tunnel a Gaza. È stato sepolto in Israele lunedì.

    "Stiamo indagando sull'omicidio di Hersh e su tutti gli altri brutali omicidi di americani, come atti di terrorismo", ha annunciato l'attorney general Merrick Garland. "Continueremo a sostenere l'impegno dell'intero governo per riportare a casa gli americani ancora tenuti in ostaggio", ha aggiunto. La legge statunitense consente al dipartimento di Giustizia di incriminare cittadini stranieri per aver ucciso americani. 

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